
Inflazione in discesa, alimentari ancora a prezzi alti. Le reazioni dei Consumatori (Foto Pixabay)
Inflazione in discesa, alimentari ancora a prezzi alti. Le reazioni dei Consumatori
La buona notizia è che l’inflazione è in discesa. La cattiva, che i prezzi dei beni alimentari sono ancora alti. I Consumatori calcolano le ricadute sulle famiglie
La buona notizia è che l’inflazione è in discesa. La cattiva, che i prezzi alimentari sono ancora alti e a questi si aggiungono le voci al rialzo per la congiuntura estiva – i trasporti e i servizi ricreativi e culturali. Il risultato è che le difficoltà delle famiglie non sono affatto superate. Su questi due versanti si collocano le reazioni delle associazioni dei consumatori di fronte all’andamento dell’inflazione a giugno.
I dati Istat dicono che l’inflazione è scesa al 6,4%; il carrello della spesa sta rallentando al 10,5%; i prezzi dei beni alimentari e delle bevande analcoliche sono all’11%. Le ricadute sulle famiglie sono comunque pesanti. Solo per cibo e bevande la famiglia “tipo” spende in media 620 euro in più l’anno.

UNC: Inflazione a 6,4%: +1834 euro per coppie con 2 figli
«Bene il calo, ma non basta – commenta il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona – Il rallentamento dell’inflazione procede troppo a rilento dopo il ribasso del costo dell’energia che oramai dura da gennaio, oltre 6 mesi fa, e i ripetuti interventi della Bce. Una riduzione insoddisfacente, che lascia l’amaro in bocca. Ci troviamo, insomma, di fronte al solito problema della doppia velocità: le imprese sono subito pronte ad alzare i prezzi non appena salgono i costi di produzione ma ben più lente a farli scendere quando si inverte la rotta».
Le stime dell’associazione dicono che, per una coppia con due figli, l’inflazione al 6,4% significa una stangata pari a 1834 euro su base annua, dei quali 846 per far fronte ai rincari dell’11% di cibo e bevande. Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 1673 euro, 764 per mangiare e bere. In media per una famiglia la mazzata è di 1390 euro, 620 per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Per le famiglie con più di tre figli, le ripercussioni sono di oltre 2000 euro, oltre 1000 per cibo e bevande.
Codacons: listini elevatissimi su alimentari e trasporti
“La frenata dell’inflazione è una buona notizia per i consumatori e per l’economia italiana, ma il dato come rileva anche l’Istat è nettamente influenzato dall’andamento dei beni energetici e, per alcuni settori come alimentari e trasporti, i listini continuano a mantenersi su livelli elevatissimi”, commenta a sua volta il Codacons.
“La decelerazione dell’inflazione al 6,4% equivale ad una maggiore spesa annua pari a +1.872 euro per la famiglia “tipo”, +2.425 euro per un nucleo con due figli – analizza il Codacons – La discesa delle bollette, specie sul mercato libero, ha influito in modo non indifferente sul tasso d’inflazione, ma non tutti i settori beneficiano di tali positivi effetti: gli alimentari, ad esempio, registrano a giugno un aumento annuo dei prezzi ancora molto elevato, +11%”.
L’associazione sottolinea poi che in questo periodo si aggiunge l’accelerazione delle tariffe dei trasporti. “I prezzi dei biglietti aerei salgono infatti in media +23,5% su base annua, con punte del +28,9% per i voli nazionali, mentre su base mensile aumentano addirittura del +10,9%, con punte del +17,8% per le tratte nazionali. Tornano a crescere anche le tariffe dei traghetti, che registrano un aumento congiunturale del +6,1%”.
Assoutenti: alimentari a più 11%, stangata da 846 euro l’anno a famiglia
Qualcosa non torna sul fronte di alimentari e carrello della spesa, dice a sua volta Assoutenti.
«Nonostante il crollo dell’energia e la riduzione dei prezzi energetici certificata anche dall’Istat, i listini dei prodotti alimentari salgono a giugno del +0,4% rispetto al mese precedente, attestandosi ad un +11% su base tendenziale. Quelli “non lavorati” aumentano addirittura del +0,8% rispetto a maggio, quando in realtà ci si attendeva una diminuzione – dice il presidente Assoutenti Furio Truzzi – Una famiglia con due figli, a parità di consumi, si ritrova così a spendere +846 euro annui solo per l’acquisto di cibi e bevande, +620 euro la famiglia “tipo”. Aggravi di spesa che dimostrano come la carta “Dedicata a te” varata dal Governo per aiutare le famiglie meno abbienti nella spesa quotidiana, non possa bastare».
L’associazione torna a chiedere di «varare sul territorio panieri “salva-spesa” con prodotti di prima necessità venduti a prezzi calmierati, in accordo con commercianti, produttori e Gdo, in modo da sostenere le famiglie in difficoltà».
Federconsumatori: impatto pesante su famiglie a basso reddito
L’impatto dell’inflazione non è uguale per tutti, torna a ricordare Federconsumatori. Secondo uno studio dell’Osservatorio Federconsumatori sui prezzi di un paniere di 30 prodotti fondamentali è emerso che, a fronte di un tasso di inflazione, oggi, del 6,4%, i prezzi dei prodotti essenziali sono aumentati mediamente di oltre il doppio, cioè del 13,8% (prendendo a riferimento i prezzi applicati a luglio 2022 e quelli di luglio 2023).
“Una dinamica allarmante e pericolosa, soprattutto perché incide ed erode il potere di acquisto delle famiglie: con l’inflazione a questi livelli, le ricadute, secondo le stime dell’O.N.F., sono pari a 1.907,20 euro annui a famiglia – spiega l’associazione – Ma l’impatto non è uguale per tutti: sono le famiglie meno abbienti a subire in maniera più forte e in molti casi insostenibile le conseguenze degli aumenti”.
Adoc: numero crescente di persone non arriva a fine mese
«L’inflazione relativo al “carrello della spesa” è ancora a due cifre – ricorda Anna Rea, Presidente Adoc Nazionale – È preoccupante constatare che le famiglie con minore capacità di spesa subiscano maggiormente l’impatto dell’inflazione: chi ha meno si trova ad affrontare un aumento dei prezzi che supera la media nazionale. Non possiamo trascurare questo aspetto che riguarda un numero sempre più crescente di persone che non riescono ad arrivare alla fine del mese, dovendo decidere se pagare le bollette o fare la spesa».
L’associazione chiede “misure strutturali e non momentanee” e azioni concrete che vengano dal lavoro della Commissione di allerta rapida sui prezzi.
«Chiediamo maggiori controlli sui territori e interventi forti sul piano nazionale che non si possono limitare alla carta “Dedicata a te” che riteniamo assolutamente insufficiente. Non smetteremo mai di ripeterlo: è fondamentale garantire che l’inflazione rimanga sotto controllo e che i prezzi dei beni di prima necessità siano accessibili a tutte le persone».

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