Intelligenza artificiale, Garante privacy apre un’indagine sulla raccolta di dati personali
Il Garante privacy apre un’indagine sulla raccolta di dati personali online per addestrare gli algoritmi. L’iniziativa è volta a verificare l’adozione di misure di sicurezza da parte di siti pubblici e privati
Il Garante Privacy ha avviato un’indagine conoscitiva sui siti internet pubblici e privati. L’obiettivo è quello di verificare l’adozione di idonee misure di sicurezza volte ad impedire la raccolta massiva (webscraping) di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale (IA) da parte di soggetti terzi.
Intelligenza artificiale, a chi è rivolta l’indagine
L’indagine conoscitiva – spiega il Garante in una nota – riguarda tutti i soggetti pubblici e privati, operanti quali titolari del trattamento, stabiliti in Italia o che offrono in Italia servizi, che mettono a disposizione on-line dati personali liberamente accessibili anche dagli “spider” dei produttori di algoritmi di intelligenza artificiale.
È nota, infatti, l’attività di diverse piattaforme di IA, che – attraverso il webscraping – raccolgono, per differenti usi, enormi quantità di dati, anche personali, pubblicati per specifiche finalità (cronaca, trasparenza amministrativa ecc.) all’interno di siti internet gestiti da soggetti pubblici e privati.
Il Garante rivolge quindi un invito alle associazioni di categoria interessate, alle associazioni di consumatori, ad esperti e rappresentanti del mondo accademico, affinché facciano pervenire i loro commenti e contributi sulle misure di sicurezza adottate e adottabili contro la raccolta massiva di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi, all’indirizzo webscraping@gpdp.it, entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso di consultazione sul sito dell’Autorità.
A seguito dell’indagine conoscitiva l’Autorità si riserva di adottare i necessari provvedimenti, anche in via d’urgenza.
Consumatori: ottima notizia
“Bene, ottima notizia! Abbiamo già presentato a settembre un esposto al Garante sull’uso degli algoritmi che modificano il prezzo di vendita a seconda della profilazione web dell’utente. Una pratica a nostro avviso non solo scorretta, come segnalato all’Antitrust, ma che viola anche la normativa sulla privacy, dato che l’utente non ha mai autorizzato l’uso dei suoi dati, dei cookie o di altri strumenti di tracciamento e profilazione per avere aumenti di prezzo rispetto ad altri utenti, ma semmai, al massimo, per avere annunci, pubblicità e contenuti personalizzati”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Auspichiamo, quindi, che accanto a questa indagine conoscitiva sulla raccolta massiva di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi, il Garante intervenga anche sull’uso che poi si fa di questi dati una volta raccolti” conclude Dona.
Anche il Codacons condivide pienamente le preoccupazioni del Garante Privacy e accoglie con favore la notizia sull’avvio dell’indagine conoscitiva.
“In questi mesi abbiamo organizzato due seminari giuridici proprio per confrontarci con esperti del mondo accademico e delle Autorità circa l’impatto dei sistemi di intelligenza artificiale sulla vita dei cittadini – spiega il Codacons –. Riteniamo che debbano essere del tutto banditi i sistemi di IA che potrebbero essere utilizzati in modo intrusivo e discriminatorio, con rischi inaccettabili per i diritti fondamentali dei cittadini, per la salute, la sicurezza, l’ambiente, la democrazia, lo stato di diritto come, ad esempio, la manipolazione dei comportamenti delle persone o di gruppi vulnerabili o il social scoring, la classificazione delle persone in base al loro comportamento o alle loro caratteristiche”.
“Particolari rischi per la sicurezza emergono da un potenziale uso improprio intenzionale o da problemi di controllo non intenzionali relativi all’allineamento con l’intento umano. Sicurezza informatica, biotecnologia, disinformazione sono solo alcuni dei temi che devono essere approfonditi e disciplinati in modo uniforme a livello internazionale – aggiunge l’associazione. – Proprio su tali aspetti il Codacons sta organizzando per il prossimo febbraio un convegno sull’Intelligenza Artificiale, al quale sarà invitato a partecipare anche il Garante per la privacy”.