Adesso la palla passa alla Commissione europea. Perché sul voto agli Ogm non c’è accordo fra gli Stati membri, che nella votazione in sede di Comitato d’Appello Ue non hanno raggiunto la maggioranza qualificata per decidere su tre mais Ogm. Si discuteva ieri dell’autorizzazione alla coltivazione di due mais Ogm – il BT11 della Syngenta e il 1507 della DuPont Pioneer – e il rinnovo dell’autorizzazione dell’unico Ogm al momento ammesso per la coltivazione nell’Unione europea, il mais MON810 della Monsanto. L’Italia ha votato contro ma questo non cambia il risultato del voto. La decisione spetterà dunque alla Commissione europea.

ogmNella  votazione i paesi Ue si sono infatti divisi: i rappresentanti di oltre il 40% della popolazione Ue hanno votato in senso contrario, circa il 30-34% a favore, mentre oltre il 20% si è astenuto. Nel dettaglio: sul mais MON810 hanno votato contro 14 paesi Ue, che rappresentano il 43,29 per cento della popolazione dell’Unione europea; otto paesi dell’UE hanno votato a favore, in rappresentanza del 34,45 per cento; sei si sono astenuti, e rappresentano il 22,26 per cento. Sui due nuovi mais, invece, 16 paesi Ue hanno votato contro e rappresentano il 47,27 per cento della popolazione dell’UE; sei hanno votato a favore, in rappresentanza del 30,45 per cento della popolazione; sei si sono astenuti, e rappresentano il 22,28 per cento.

Fra l’altro, spiega Greenpeace, se approvate, le autorizzazioni dei tre mais Ogm sarebbero comunque valide solo in 9 paesi dell’Unione europea e in Inghilterra, nelle Fiandre e nella regione di Bruxelles. Gli altri paesi dell’Ue hanno fatto uso del nuovo meccanismo di opt-out della UE per vietare la coltivazione di Ogm nei loro territori nazionali. Sostiene l’associazione ambientalista: “Anche se non è stata raggiunta la maggioranza qualificata, il voto odierno dimostra chiaramente che l’opposizione agli Ogm supera ampiamente i voti a favore. Quella di oggi è stata la seconda votazione da parte dei governi nazionali sulle proposte della Commissione europea per l’approvazione dei tre mais Ogm. Anche nel caso della prima votazione, avvenuta lo scorso gennaio, non era stata raggiunta una maggioranza qualificata, ma durante la votazione odierna l’Italia si è schierata apertamente fra gli oppositori, aumentando ulteriormente la percentuale dei voti contrari. Ora spetterà alla Commissione prendere la decisione finale”.

L’Italia è arrivata al voto dopo aver concordato una posizione contraria. Dice Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia: “Il chiaro no espresso oggi (ieri, ndr) dall’Italia alla coltivazione di Ogm in Europa è un voto di responsabilità e di coerenza molto apprezzato, in linea con la maggioranza di cittadini e agricoltori italiani che chiede da tempo un’agricoltura libera da Ogm e sempre più rivolta alla sostenibilità. Dopo la sua elezione il presidente della Commissione Juncker ha promesso un processo decisionale più democratico. Questo voto non lascia dubbi sul fatto che un’eventuale autorizzazione di questi mais Ogm romperebbe quella promessa”.


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