Promozione del gioco d’azzardo, Agcom multa content creator per 2 milioni di euro
Facevano promozione del gioco d’azzardo attraverso piattaforme di condivisione di video. L’Agcom decide multe complessive per 2 milioni di euro a content creator per violazione del “decreto dignità”
Multe per 2 milioni di euro a content creator per la promozione del gioco d’azzardo. Online e sui social media, i creatori di contenuti digitali diffondevano promozione di giochi e scommesse con vincite in denaro. In violazione al decreto dignità che prevede il divieto di pubblicità, anche indiretta, al gioco d’azzardo. Così l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha adottato 21 nuove sanzioni nei confronti di soggetti titolari di account/canali presso diverse piattaforme di condivisione di video (Video sharing platform) che diffondevano video promozionali di giochi e scommesse con vincite in denaro.
Divieto assoluto di pubblicità all’azzardo
I provvedimenti, spiega l’Agcom, sono stati adottati in applicazione del decreto dignità (art. 9 del decreto-legge del 12 luglio 2018, n. 87), che ha introdotto un divieto assoluto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo.
Per la prima volta, nei casi segnalati, le sanzioni hanno colpito persone fisiche, i content creator appunto, che hanno caricato online contenuti in violazione del decreto. E che sono stati colpiti da una serie di sanzioni che, da luglio a oggi, ammontano a circa 2 milioni di euro.
L’Agcom spiega anche che i procedimenti sono stati avviati dopo molte segnalazioni arrivate fra il 2022 e il 2023 che denunciavano presunte violazioni del divieto di pubblicità del gioco con vincita in denaro da parte di content creator. Questo accadeva attraverso video per la promozione di giochi e scommesse diffusi su piattaforme quali “TikTok”, “YouTube”, “Instagram”, “Facebook” “X” e “Twitch”. I procedimenti nei confronti delle piattaforme si sono conclusi tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.
Cosa prevede il decreto dignità
Cosa prevede il decreto dignità? All’articolo 9 spiega che per rafforzare la tutela del consumatore e contrastare il disturbo da gioco d’azzardo, “è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media”.
L’articolo, spiega l’Agcom, si rivolge “non solo a chi effettua direttamente la pubblicità, ma anche al soggetto committente, al mezzo o al sito presso il quale viene diffusa la pubblicità nonché all’organizzatore dell’evento, dell’attività o della manifestazione; tutti ugualmente responsabili, non in solido, della condotta illecita. L’importo di ciascuna sanzione è pari al 20% del valore della pubblicità e in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, a euro 50.000”.
Consumatori: pubblicità pericolosa
Le sanzioni dell’Agcom incontrano la soddisfazione, come pure la preoccupazione, delle associazioni dei consumatori, che segnalano i rischi della promozione sui social di giochi e scommesse (come pure del fumo).
Per il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona «urge comunque un giro di vite ulteriore, per vietare e punire più severamente quella indiretta e le sponsorizzazioni. Non è possibile che con la scusa di dare news e informazioni su quote e jackpot si possa aggirare il divieto. Basta anche con la pubblicità dei dispositivi che riscaldano il tabacco. Abbiamo ripetutamente denunciato influencer che cercano di aggirare la normativa, magari scattando foto con i pannelli pubblicitari di marchi di prodotti nocivi in sottofondo, ma le condanne sono rare e con tempistiche troppo lunghe per poter arginare il fenomeno».
«Bisogna alzare il livello di protezione a tutela della salute dei consumatori – conclude Dona – per contrastare il grave fenomeno dell’azzardopatia e l’assunzione di nicotina».
Anche il Codacons interviene sui rischi della pubblicità ai giochi, soprattutto quando diretta ai più giovani.
Commenta il presidente dell’associazione Carlo Rienzi: «La pubblicità a giochi e società del gioco che viene fatta sui social network è particolarmente subdola e pericolosa, perché diretta ad un pubblico di giovani e giovanissimi molto influenzabile, e comporta danni socio-sanitari milionari incentivando forme di dipendenza. In tal senso siamo soddisfatti per le sanzioni dell’Agcom, ma dobbiamo al tempo stesso rilevare come le violazioni alle norme sul divieto di pubblicità al gioco siano oramai quotidiane, e per questo serve una stretta a partire dalle società sportive che sempre più spesso si legano a marchi legati al gioco attraverso sponsorizzazioni milionarie».