Ristrutturazione bagni, l’Antitrust multa Star Italia per 2 milioni di euro
L’Antitrust multa la società Star Italia per pratiche commerciali scorrette e clausole vessatorie. Per l’Autorità, la società avrebbe ha rallentato l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione dei bagni e ostacolato il riconoscimento dei diritti contrattuali dei consumatori a fronte dei ritardi
Quando la ristrutturazione dei bagni diventa un’odissea per i clienti. Ci sono lavori di ristrutturazione che, dopo sei mesi, non sono ancora iniziati. Consumatori che lamentano di aspettare da due anni. Informazioni poco chiare e mancato riconoscimento del diritto di recesso. Pratiche commerciali scorrette e clausole vessatorie per l’Antitrust, che ha multato la società Star Italia SpA con due sanzioni per un totale di 2 milioni di euro.
La società, spiega l’Antitrust, “ha rallentato l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione dei bagni e ha ostacolato il riconoscimento dei diritti contrattuali dei consumatori a fronte dei ritardi”. L’Autorità contesta inoltre la presenza di numerose clausole vessatorie nel contratto.
E nel provvedimento sottolinea che “le segnalazioni dei consumatori non riguardano casi sporadici ma sono indicative di un fenomeno ampio concernente il mancato rispetto dei termini indicati ai consumatori per l’esecuzione dei lavori e ciò a fronte dell’avvenuto pagamento degli stessi”.
L’Antitrust ha dunque multato Star Italia, società attiva nella commercializzazione di box doccia, vasche da bagno e in interventi di ristrutturazione edilizia, tinteggiatura e imbiancatura, per un totale di 2 milioni di euro per violazione del Codice del Consumo su pratiche commerciali scorrette e clausole vessatorie. Il caso è stato segnalato dalle associazioni di consumatori Atecon, Adiconsum Sardegna e Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano (“CTCU”).
Ristrutturazione bagni, le segnalazioni dei consumatori
Diversi gli elementi acquisiti dall’Antitrust.
Intanto, si legge nel provvedimento, “dalle segnalazioni emerge che nel corso delle visite a domicilio, gli agenti di vendita di Star Italia avrebbero fornito informazioni ambigue e non corrette in ordine alla possibilità di utilizzo del bonus fiscale per la realizzazione di interventi di ristrutturazione per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche mentre, in realtà, i lavori realizzati si sarebbero concretizzati nella semplice sostituzione della vasca da bagno con una doccia, senza l’eliminazione delle barriere architettoniche ivi presenti, con la conseguenza di non poter beneficiare dello sconto in fattura”.
Gli agenti di vendita avrebbero rassicurato i clienti sulla possibilità di esercitare il recesso, poi invece negato, e avrebbero dato “informazioni false” sui tempi di realizzazione dei lavori, che o non sarebbero portati a termine oppure andrebbero oltre il 180 giorni previsti nel contratto.
“Molti consumatori hanno lamentato, infatti, che, a distanza di diversi mesi dalla sottoscrizione del contratto e dal pagamento dell’acconto, i lavori di ristrutturazione e rifacimento dei bagni non sarebbero ancora iniziati”, scrive l’Antitrust. Altri consumatori hanno segnalato che dopo due anni stanno ancora aspettando l’inizio dei lavori di ristrutturazione del bagno.
Gli agenti di vendita
Ma quali sono le modalità di vendita? La rete di agenti di vendita è data in appalto esterno, la società non fornisce istruzioni precise sulle indicazioni da dare ai consumatori, e gli agenti agganciano i clienti soprattutto con messaggi pubblicitari via social.
La società, informa l’Antitrust, ha riconosciuto che “qualche venditore possa avere comunicato al cliente informazioni imprecise o errate atteso che i venditori guadagnano a provvigione e non si può escludere che qualcuno abbia agito in talune occasioni anche in mala fede”.
Ha però dichiarato di essere stata sempre disponibile a rimediare.
“Sistematico ritardo nei lavori”
Le ispezioni dimostrano inoltre “un sistematico ritardo nell’esecuzione dei lavori con un conseguente disagio per i consumatori”, spiega l’Antitrust. L’Autorità ricostruisce che la società ha stipulato “nel biennio 2022 – 2023, più di 3.000 contratti e ha effettuato nella maggior parte dei casi le successive opere di ristrutturazione e installazione dei sanitari ben oltre il termine di 180 giorni previsto dal contratto”.
Con riferimento al diritto di recesso, per stessa ammissione della società, questa “esclude la possibilità per il cliente di avvalersi del diritto di recesso”, come previsto espressamente dalle clausole del contratto”. Nel periodo 2022-2023 la società ha ricevuto circa 1.000 richieste di recesso e quelle accettate risultano solo il 30%.
“Il Professionista ha riconosciuto che in alcuni casi i clienti hanno lamentato ritardi nella esecuzione di lavori e fa presente che la stessa si sta impegnando in tutti i modi per recuperare l’arretrato”, evidenzia ancora l’Antitrust.
I ritardi vengono imputati al Covid, all’aumento dei prezzi delle materie prime, alla variazione delle norme di riferimento in materia di bonus fiscali, a una improvvisa impennata di reclami a causa di una trasmissione tv accusata di aver fatto una campagna diffamatoria, ad una asserita “truffa fiscale” (virgolette dell’Antitrust ndr) subita dalla società.
Antitrust: pratica scorretta ritardare i lavori di ristrutturazione dei bagni
Le argomentazioni dell’aziende non le hanno però permesso di evitare la doppia sanzione.
L’Antitrust, informa una nota, “ha accertato che Star Italia ha attuato una pratica commerciale scorretta e aggressiva, ritardando l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione di bagni a fronte dell’avvenuto pagamento di un acconto o dell’intero prezzo. Inoltre la società ha ostacolato l’esercizio dei diritti contrattuali per il mancato riconoscimento del diritto di recesso esercitato dai consumatori e in alcuni casi ha negato la risoluzione del contratto a causa del proprio inadempimento. Infine, nelle condizioni generali di contratto predisposte da Star Italia, l’Autorità ha ravvisato la presenza di numerose clausole vessatorie”.