
Vino, in Irlanda via libera dell'UE all'etichetta con avvertenze sanitarie (Fonte immagine: Pixabay)
Vino, in Irlanda via libera dell’UE all’etichetta con avvertenze sanitarie
L’UE ha deciso di mandare avanti il progetto di legge irlandese sull’adozione di un’etichetta per il vino con riferimenti ai rischi per la salute. Contrarie alcune realtà del settore agroalimentare in Italia: “Precedente pericoloso”
L’Irlanda potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori che includa avvertenze relative alla salute, quali “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati“. Una scelta dettata dalla necessità di contrastare il consumo eccessivo di bevande alcoliche nel Paese. È quanto si apprende dall’Ansa.
“La norma – si legge – è stata notificata a giugno da Dublino a Bruxelles, che – con il periodo di moratoria che è scaduto a fine dicembre 2022 – ha confermato che le autorità nazionali possono adottare la legge“. Diversi Paesi (Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue) hanno espresso parere contrario, in quanto “considerano la misura una barriera al mercato interno“.
Quali informazioni dovranno essere indicate in etichetta? Come riportato dall’Ansa, le etichette “dovranno contenere: un avvertimento sui danni del consumo di alcol, un monito sul suo legame diretto con tumori mortali, la quantità di alcol in grammi (invece che in percentuale), le calorie, un pittogramma (uguale a quello già in uso) sui rischi per la gravidanza, e un link a un sito web su alcol e salute”.
L’etichettatura delle bevande alcoliche con avvertenze per la salute è stata raccomandata anche dall’OMS, che aveva annunciato, alla fine dello scorso anno, l’avvio del progetto Evidence into Action Alcohol Project (EVID-ACTION), con il sostegno della Commissione UE, per aumentare la consapevolezza sui legami tra consumo di alcol e i rischi per la salute.
Etichetta per il vino, l’opposizione delle realtà dell’agroalimentare
La notizia ha scatenato immediate reazioni contrarie da parte di alcune realtà del settore agroalimentare in Italia.
Per Cia-Agricoltori Italiani “Il silenzio assenso della Commissione europea alla norma con cui l’Irlanda introduce avvertenze sanitarie in etichetta per gli alcolici, disincentivando, di fatto, il consumo di vino, rappresenta un pericoloso via libera ad allarmismi e disinformazione, nonché un precedente rischioso per l’Europa, andando contro la definizione dell’etichettatura comune”.

In particolare, Cia “esprime il suo disappunto non solo rispetto alle avvertenze irlandesi “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati“, ma anche di fronte alla Commissione europea, che sembra mostrare il fianco a facili associazioni vino-sigarette, lasciando inascoltati i pareri contrari di Italia, Francia, Spagna e altri sei Paesi Ue, e mettendo a repentaglio anche il principio di libera circolazione delle merci in Europa”.
Analogo il parere di Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, secondo cui si tratta di “decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”.
Anche l’Alleanza Cooperative Agroalimentari di dichiara “sconcertata” davanti alla decisione dell’UE di mandare avanti il progetto di legge irlandese sull’adozione di un’etichetta per il vino con riferimenti ai rischi per la salute.
“Con questa azione l’Irlanda è andata a ledere e a mettere in discussione i principi del mercato unico, nel cui perimetro è disciplinato il settore vitivinicolo e che dovrebbe garantire, tramite l’Organizzazione Comune di Mercato, un’applicazione per l’appunto ‘comune’, dei principi e delle regole europee in tutti gli Stati membri”, afferma il Coordinatore Vino di Alleanza Cooperative Agroalimentari Luca Rigotti.
“Non meno grave – aggiunge Rigotti – è il contenuto della regolamentazione che l’Irlanda andrà ad implementare: in sostanza il vino, un prodotto agricolo dalla tradizione millenaria, viene caratterizzato come un prodotto nocivo alla salute alla stregua del tabacco, senza alcuna distinzione in relazione alle quantità e alle modalità di consumo“.

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