
Crisi energia, Assoutenti: extra-profitti e contributi valgono 40,6 mld di euro nel 2022
Crisi energia, la ricetta di Assoutenti: intervenire su guadagni dei grandi operatori
Assoutenti di fronte alla crisi dell’energia: “Gli extra-profitti delle società energetiche e i contributi riconosciuti dallo Stato agli operatori del settore rappresentano un “tesoretto” da complessivi 40,6 miliardi di euro che il Governo deve utilizzare per contrastare l’abnorme crescita delle bollette”
È crisi energia, da tempo e con vie d’uscita ancora da disegnare. I costi dell’energia in aumento gravano su famiglie e imprese. Il Governo ha annunciato ieri che sta lavorando a un nuovo provvedimento per calmierare gli aumenti di luce e gas – l’anno si è aperto con l’aumento per la famiglia in tutela del +55% per la bolletta dell’elettricità e del +41,8% per quella del gas per il primo trimestre del 2022 – e prezzi che hanno registrato una decisa impennata. Il nuovo intervento dovrebbe valere fra i 5 e i 7 miliardi, almeno secondo le cifre diffuse a mezzo stampa.
Crisi energia, le stime di Assoutenti
Oggi sul tema interviene Assoutenti che chiede al Governo di intervenire sui guadagni dei grandi operatori per ridurre le bollette di luce e gas.
Migliaia di piccole imprese, ricorda Assoutenti, rischiano di chiudere entro i primi tre mesi di quest’anno a causa di costi energetici diventati insostenibili.
«Gli extra-profitti delle società energetiche e i contributi riconosciuti dallo Stato agli operatori del settore rappresentano un “tesoretto” da complessivi 40,6 miliardi di euro che il Governo deve utilizzare per contrastare l’abnorme crescita delle bollette e riportare le tariffe di luce e gas a livelli sostenibili», dice Assoutenti che diffonde oggi le stime 2022 delle risorse derivanti dagli extraprofitti e dalla sospensione di alcuni contributi alle aziende energetiche.
Assoutenti: bollette astronomiche, piccole imprese rischiano di chiudere
«Entro i primi tre mesi del 2022 e con l’arrivo delle nuove fatture di elettricità e gas, migliaia di piccole imprese rischiano di chiudere i battenti nel nostro paese, non potendo sostenere bollette astronomiche e un così forte aumento dei costi a loro carico – spiega Assoutenti – Uno tsunami che provocherebbe per la nostra economia effetti addirittura peggiori della crisi Lehman Brothers del 2008».
Le misure adottate dal Governo finora non sono state sufficienti. Ma per l’associazione ci sono “ampie risorse” alle quali si potrebbe attingere per trovare fondi da destinare al caro bollette senza gravare sui bilanci dello Stato e per riorganizzare il mercato dell’energia.
La proposta di Assoutenti per affrontare la crisi dell’energia
«Si tratta non solo degli extra-profitti incamerati dalle società energetiche per effetto delle differenze tra i costi di produzione di energia e le quotazioni di elettricità e gas sui mercati, ma anche dei contributi pubblici che lo Stato riconosce sulle produzioni di energia – dice Assoutenti – In base ai dati elaborati gli extra-profitti delle società dell’energia valgono in totale 27,9 miliardi di euro: 7,9 miliardi di euro quelli legati alle fonti di energia fossile (la cui produzione termoelettrica con gas naturale è acquisita tramite contratti long term agevolati e/o contratti bilaterali), 20 miliardi di euro gli extra-profitti derivanti dalle fonti rinnovabili».
L’associazione prosegue poi stimando che, se il Governo revocasse il contributo Capacity Market (2 miliardi di euro) e quello CIP 6 sulle fonti assimilate a rinnovabili (8,7 miliardi d euro), e riorganizzasse il settore del trasporto/dispacciamento di energia (2 miliardi di euro), si avrebbero nuove risorse per 12,7 miliardi di euro.
Questi fondi potrebbero fronteggiare i rincari abnormi delle bollette e salvare famiglie e imprese in difficoltà.
«Non si tratta di “scippare” per decreto fondi alle aziende produttrici – dice Assoutenti – ma di anticipare subito risorse per fermare l’emorragia da restituire poi nei prossimi anni, quando i prezzi si saranno nuovamente abbassati. Il Governo dovrà anche rivedere la norma assurda per le rateizzazioni concesse solo a chi non paga le bollette, ed è bene che costituisca una unità di crisi energia e ascolti i rappresentanti di consumatori, ambientalisti e imprese».

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