A novembre 2016 i prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia ammontano a 1.814,5 miliardi di euro, una cifra nettamente superiore, di quasi 151 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela: 1.663,8 miliardi di euro.

Secondo il Rapporto mensile ABI, nel mese di novembre si conferma, quindi, la prosecuzione in miglioramento della dinamica dello stock dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese: sulla base di stime fondate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, a novembre 2016 la variazione annua risulta in crescita di +1,1%, in accelerazione rispetto al +1% del mese precedente.

Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a ottobre 2016, si conferma, anche per i finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie ha registrato una variazione positiva di +1,7% rispetto a ottobre 2015 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento).

Ancora in discesa i tassi di interesse applicati ai prestiti alla clientela: il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 2,90%, toccando il nuovo minimo storico, pari a 2,94% il mese precedente e a 6,18% prima della crisi, a fine 2007. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,06%, in prossimità del minimo storico di 2,02% toccato a settembre 2016. Mentre il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato all’1,67%, rispetto all’1,57% del mese precedente.

Le sofferenze nette, cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse, a fine ottobre 2016 si collocano a 85,5 miliardi di euro, un valore sostanzialmente stabile rispetto al dato di settembre. Si conferma quindi la riduzione del 4% delle sofferenze nette rispetto al picco di 89 miliardi di fine dicembre 2015.

In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine novembre 2016, di oltre 56 miliardi di euro rispetto a un anno prima, registrando quindi una variazione pari a +4,4% su base annuale, mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 70 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -18%).

La dinamica della raccolta complessiva, ossia da depositi da clientela residente e obbligazioni, ha registrato a novembre 2016 una variazione su base annua pari a -0,8%. ABI osserva che dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è cresciuta da 1.513 a 1.663,8 miliardi di euro, segnando un aumento, in valore assoluto, di oltre 151 miliardi.

A novembre 2016 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela, dato dalla somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie, in Italia si è collocato all’1%, confermando il valore del mese precedente.

Infine, il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi; infatti a novembre 2016 risultava pari a 190 punti base, rispetto a 194 punti base del mese precedente e in marcato calo rispetto agli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria.


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