Smartworking, qual è l’impatto sul bilancio familiare?
Lo smarworking fa bene al bilancio familiare? Alcune analisi suggeriscono che aumentano i costi delle utenze per le bollette di luce e gas. I lavoratori risparmiano però sui pasti fuori casa, sulla benzina e sull’abbonamento al trasporto pubblico. E guadagnano pure sul tempo…
Lo smartworking fa bene al bilancio familiare? Si risparmia o si spende di più? L’impatto del lavoro da casa sulle bollette e sulle spese che i lavoratori devono affrontare è oggetto di diverse valutazioni e di diverse interpretazioni, finanche di diverse filosofie di vita e lavoro. Uno degli aspetti da analizzare è l’impatto dello smartworking sul bilancio familiare, sul costo delle bollette e sulle voci di spesa che i lavoratori da remoto devono affrontare o possono risparmiare.
In parole povere: più consumi di luce e gas ma meno uscite legate a colazione e pranzo fuori, al costo delle benzina (questo sì, rilevante, considerati anche gli aumenti in corso) e a quello dell’abbonamento ai trasporti pubblici. Le valutazioni possono essere contrastanti.
Smartworking, rincarano le bollette
Secondo un’indagine di Selectra, che si occupa di confrontare le offerte di luce, gas e internet, lo smartworking fa aumentare i costi delle utenze e delle bollette. Il portale dice che a febbraio 2022 «un lavoratore in smart working full time arriverà a spendere fino a 57 euro in più nella bolletta mensile della luce e 159 euro in più per il gas rispetto allo stesso periodo del 2021».
Una delle lamentele dei lavoratori (ma il 55% apprezza lo smartworking) riguarda l’aumento dei costi delle utenze domestiche, rilevato da sei lavoratori su dieci. Chi sta sul mercato libero paga di più rispetto allo scorso anno ma riesce a risparmiare rispetto al mercato tutelato 45,5 euro sulla bolletta della luce e 32 euro su quella del gas.
«Rispetto a chi è rientrato in ufficio full time – e che quindi ha un consumo di luce e gas ridimensionato ai weekend e ad una parte minore della giornata – un lavoratore in smart working nel Servizio di Maggior Tutela a febbraio 2022 spenderà 17 euro in più per la luce e 39 euro in più per il gas. Sul Mercato Libero, invece, si parla di 10 euro in più per la luce e 32,5 euro per il gas per il lavoratore da remoto rispetto a chi va in ufficio».
I risparmi dello smartworking sul bilancio familiare
Ma è tutto qui? No, perché alla voce smartworking e bilancio familiare vanno aggiunti i risparmi che invece i lavoratori possono avere su tutta una serie di voci che riguardano il lavoro fuori casa, dalla colazione al pranzo ai caffè al bar, fino alle spese (più o meno ingenti a seconda dei km percorsi) per la benzina, nonché le spese per il trasporto pubblico. A questo si aggiunge una voce che riguarda il risparmio di tempo sul tragitto casa-lavoro.
A fare un’analisi è in questo caso il Codacons che ha stilato quattro proiezioni relative alle spese quotidiane di un lavoratore che si sposti in automobile o con il bus. I risparmi sono stimati in un ampio range che va da oltre 2800 euro l’anno fino a 5100 euro l’anno.
«Lo smartworking garantisce ad ogni singolo lavoratore un risparmio annuale tra i 2.845 euro e i 5.115 euro, fa guadagnare 7 giorni all’anno in termini di minore tempo perso per gli spostamenti casa-lavoro, e taglia del 30% le spese vive in capo alle aziende».
Questo lo studio del Codacons, che segnala come il caro bollette stia influendo anche sulle scelte delle imprese nei confronti dello smarworking, mentre i listini record della benzina rappresentano un punto a favore per chi può scegliere di lavorare da casa.
Smartworking, pandemia, aziende
«Se inizialmente era stata la pandemia a rivoluzionare il modo di lavorare introducendo in Italia lo strumento dello smartworking, ora è il caro-bollette a modificare le scelte di un numero crescente di aziende – spiega il Codacons – La necessità di tagliare le spese di luce e gas, sempre più alte e insostenibili, incentiva le imprese a far lavorare da casa i propri dipendenti, politica che a fine anno consente risparmi medi sulle spese vive (affitti, utenze, manutenzione, riscaldamento, telefonia, ecc.) fino al -30% ad azienda e addirittura fino a 10mila euro a dipendente spostato in remoto».
Lo smartworking e il risparmio per i lavoratori
I risparmi ci sono anche per i lavoratori che “tagliano” su una serie di spese. La colazione fuori casa e il caffè al bar, quasi 3 euro e mezzo. Il pranzo, se comprato fuori casa – 7 euro circa. Il carburante: dai 5 euro ai 10 euro al giorno a seconda dei km percorsi nel tragitto casa-lavoro.
Il risparmio giornaliero con lo smartworking varia dai 15 ai 20 euro per chi si sposta con l’auto privata. Chi ha l’abbonamento per il trasporto pubblico risparmia sul costo di bus e tram. Il risultato, dice un’analisi del Codacons, è di qualche migliaio di euro l’anno.
Per il lavoratore il risparmio, dice infatti il Codacons, «varia tra i 2.845 e i 5.115 euro annui, a seconda che il dipendente si sposti in auto o con i mezzi pubblici e in base alla distanza percorsa da casa al luogo di lavoro. Minori spese dovute al taglio dei consumi alimentari (colazioni, pranzo, caffè) ma soprattutto all’azzeramento della voce “benzina” che incide in modo rilevante sulle uscite quotidiane di un lavoratore e sta spingendo un numero crescente di italiani a lavorare da casa».
Non finisce solo con un risparmio in denaro. C’è anche il fattore tempo (guadagnato).
«Non solo: grazie allo smartworking – aggiunge il Codacons – un cittadino risparmia in media 74 minuti ogni giorno per gli spostamenti casa-lavoro, l’equivalente di 7 giorni all’anno, con una riduzione di emissioni per circa 1,8 milioni di tonnellate di CO2 all’anno dovute ai minori spostamenti».
avete dimenticato il risparmio sull’abbigliamento, se lavori da casa in pigiama e vestaglia…… a che servono maglioni e tailleurs, mise firmate, borse e stivali, trucco e profumi ?