Recensioni false, Amazon presenta in Italia la prima denuncia penale a livello europeo (foto pixabay)

Amazon contro le recensioni false. Il colosso dell’e-commerce promuove una serie di azioni legali in tutto il mondo, e presenta in Italia la prima denuncia penale a livello europeo, contro le recensioni false in cambio di prodotti o denaro. In Spagna parte invece la prima causa civile, mentre altre azioni legali sono state lanciate negli Stati Uniti per contrastare l’attività dei broker di recensioni false.

Amazon contro il mercato delle recensioni false

È quanto annunciato da Amazon in una nota nella quale l’azienda spiega che i procedimenti in Italia e in Spagna, insieme ad altre 10 azioni legali lanciate negli Stati Uniti, «mirano a individuare e bloccare gli operatori che attualmente gestiscono più di 11.000 siti web e gruppi social che alimentano il mercato delle false recensioni su Amazon e in altri negozi online in cambio di denaro o prodotti gratuiti».

«Assicurare questi malfattori alla giustizia attraverso azioni legali e denunce penali è una tra le tante iniziative importanti con cui proteggiamo i clienti affinché possano fare acquisti in tutta tranquillità – ha dichiarato Dharmesh Mehta, Vice President of Selling Partner Services di Amazon – Oltre a continuare a innovare i nostri sistemi di rilevamento e prevenzione delle recensioni false nel nostro store, Amazon continuerà in modo implacabile a individuare i malfattori che alimentano questo mercato e ad agire contro di essi. Non c’è posto per le recensioni false su Amazon o altrove nel settore».

 

 

Amazon contro le recensioni false (fonte foto: pixabay)

 

Prima denuncia penale, Italia apripista

La prima denuncia penale di Amazon depositata in Italia, apripista anche a livello europeo, riguarda uno dei principali broker che vendono recensioni false.

Il broker, spiega Amazon, «avrebbe infatti creato una rete di persone disposte a comprare prodotti su Amazon e a pubblicare recensioni a 5 stelle in cambio di un rimborso completo dei loro acquisti. La decisione di Amazon di riportare questo caso all’Autorità Giudiziaria dimostra la determinazione dell’azienda a fermare coloro che traggono profitto ingannando i clienti e i partner di vendita. Queste condotte possono integrare reati per i quali in Italia sono previste pene detentive e pecuniarie».

In Spagna Amazon ha presentato una denuncia civile contro un broker di recensioni false che prende di mira venditori e clienti di Amazon Spagna e comunica attraverso Telegram. Il sospetto truffatore rimborsa completamente i clienti una volta che questi abbiano pubblicato una falsa recensione a 5 stelle.

Oltre a queste azioni legali, le prime in Europa, Amazon ha aumentato il numero di casi negli Stati Uniti con altre nuove 10 azioni legali contro i broker di recensioni false e altri soggetti che tentano di aggirare i sistemi di controllo del colosso. In Germania sono state inviate lettere di diffida a cinque siti web che portavano a broker di recensioni false e che hanno poi interrotto questa attività.

Nella lotta alle recensioni false, Amazon usa una squadra di investigatori esperti, avvocati, analisti e specialisti che lavorano a livello mondiale, raccolgono prove sull’attività dei broker di recensioni false e intraprendono azioni legali.

Lotta alle recensioni false, l’approvazione dei Consumatori

Questa mossa suscita l’approvazione delle associazioni dei Consumatori.

Per Massimiliano Dona, Unione Nazionale Consumatori, «la veridicità delle recensioni è fondamentale per tutelare i consumatori. Per questo abbiamo presentato fin dal 2014 esposti all’Antitrust contro le false recensioni sugli alberghi ottenendo la condanna anche dei siti. Come sentenziato dall’Authority, infatti, anche le società devono adottare ogni misura idonea a prevenire e limitare il rischio di pubblicazione di false recensioni, sia sotto il profilo informativo che relativamente alle procedure di registrazione. Bene, quindi, che Amazon si stia muovendo per garantire l’attendibilità dei giudizi, azione che va svolta, comunque, preservando la libertà della Rete, per evitare censure. Il presupposto della concorrenza è la trasparenza e l’informazione corretta», conclude Dona.

Soddisfatto anche il Codacons: «Fa bene la società ad avviare cause contro le recensioni abusive che, ricordiamo, modificano sensibilmente le scelte economiche dei consumatori e dirottano ogni anno miliardi di euro degli utenti, avvantaggiando alcuni operatori e danneggiando altri».


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