Il cibo del 2020 unirà tradizione e salutismo. Coop: clima, ambiente e sostenibilità le parole d’ordine del nuovo anno
Il cibo del 2020 unirà i consumi alimentari improntati al salutismo con quelli legati alla tradizione. Sulla scia dei giovani della “Generazione Greta”, le parole d’ordine che caratterizzeranno il nuovo anno saranno clima, ambiente e sostenibilità. Fra gli italiani c’è voglia di cambiamento per reagire all’immobilismo della società
Il cibo del 2020 sarà all’incrocio fra tradizione e salutismo. Le tendenze nei consumi alimentari degli italiani uniranno l’attenzione all’alimentazione salutare e di qualità con quella per i prodotti tipici e tradizionali.
Così i consumatori dicono che aumenteranno il consumo di prodotti tipici e tradizionali (34% aumenterà vs 4% li diminuirà), di cereali come farro orzo e quinoa (31% di aumento vs 3% di diminuzione), di prodotti a base di farina integrale e di carne bianca. Ancora: dicono che aumenteranno i consumi di prodotti bio e salutistici (26% aumenterò vs 4% diminuirò), di cibi senza zucchero e senza sale. Su le previsioni di consumi per i superfood (quinoa, zenzero, curcuma, semi di chia) ma anche per i prodotti vegetariani e vegani e per quelli senza lattosio, anche se con una spinta propulsiva minore.
Gli italiani diminuiranno invece i consumi di bevande zuccherate e gassate (34% diminuirò vs 7% aumenterò), di merendine confezionate (31% vs 7%), di fast food (22% vs 9%) di carne rossa (22% vs 10%) e di piatti pronti (20% vs 8%).
Sono le tendenze del cibo 2020 fotografate dalla Coop che ha diffuso oggi il sondaggio di fine anno Coop-Nomisma e le previsioni 2020 del “Rapporto Coop” in versione completa.
Il 2020 visto dal cibo
Il capitolo cibo, uno dei temi analizzati dalla Coop e che più indica il cambiamento di stili di vita e consuetudini, viste dalla tavola, dice che «anche grazie all’esplosione dell’egrocery e del meal delivery le previsioni di spesa alimentare degli italiani sono molto positive per i consumi domestici (+12% il saldo tra chi intende aumentarla e chi vuole diminuirla) e sono invece leggermente negative per quelle extradomestiche (-3%)».
La consegna del cibo è in testa alla classifica dei consumi che saranno fatti per la prima volta, soprattutto fra i giovani, mentre più in generale nelle scelte di consumo alimentare degli italiani per il 2020 «si afferma un nuovo connubio tra la continua attenzione ad una alimentazione salutare e di qualità e un nuovo ritorno alla tradizione (sono questi i prodotti a cui pensano di destinare maggiori risorse il 30% degli italiani)».
Sia in casa che nei consumi outdoor la maggioranza degli italiani immagina di lasciarsi guidare dalla tradizione e dalla naturalità e dunque farà scelte (così almeno dichiarano i consumatori) che penalizzano il junk food (la spesa nei fast food scenderà secondo il 22% degli italiani), la carne rossa e per la prima volta anche i piatti pronti (in calo entrambi secondo il 20% degli italiani).
«Vincono ancora i prodotti integrali, i cereali alternativi, le carni bianche e i legumi, meglio se biologici – spiega la Coop – Sebbene in crescita, evidenziano invece saldi meno pronunciati i prodotti che avevano segnato gli stili alimentari emergenti alcuni anni fa. Per i prodotti etnici, vegani, gluten e lactose free la quota di coloro che prevedono di far crescere la spesa supera di poco quanti intendono ridurla».
Clima, ambiente e sostenibilità
L’indagine Coop-Nomisma si sofferma sull’atteggiamento degli italiani davanti al nuovo anno. Il cambiamento è la molla che spinge a guardare avanti per uscire da uno scenario asfittico e immobile, in una prospettiva di «modestissima ripresa che rimane soggetta ai rischi di deterioramento incombenti sul quadro globale e, probabilmente, non avrà impatti percettibili sulla vita quotidiana degli italiani».
Clima, ambiente e sostenibilità saranno le parole che per gli italiani caratterizzeranno il 2020, «sulla scia dei nuovi valori imposti dai ragazzi della Generazione Greta al resto della società italiana».
Anche a questi valori è improntato il bisogno di cambiamento espresso dal 19% degli italiani. I consumi non ripartiranno e faranno registrare una crescita stimata in circa mezzo punto percentuale.
«Questo immobilismo spinge gli italiani a immaginare di dare un senso diverso alla propria vita dedicando più attenzioni a sé all’ambiente che li circonda».
La voglia di cambiare provoca contraccolpi sulla mobilità (è su quella green che investiranno di più), sulla tavola (il cibo è uno degli ambiti in cui gli italiani intendono destinare maggiori risorse, facendo scelte che penalizzano il junk food e per la prima volta anche i piatti pronti) e si riverbera anche in una nuova modalità di partecipazione. Gli italiani scelgono di spendersi in prima persona nelle occasioni ludiche (concerti e altro) ma anche nelle piazze: uno su cinque vuole manifestare.
Si cambia soprattutto nella sfera personale
I cambiamenti cui gli italiani guardano sono soprattutto nella sfera personale. «Gli italiani infatti sognano (anche se sanno di non poterlo fare) di “cambiare vita” (35%), e “cambiare lavoro” (27%), o addirittura “trasferirsi all’estero” (31%) o “andare in pensione” (44% del campione). Ma è scorrendo la lista dei “Si lo farò” che viene fuori la voglia di rimettersi in gioco facendo partire il cambiamento in primo luogo dalle proprie vite per poi generare effetti benefici anche nel mondo che li circonda – spiega l’indagine – Gli italiani nel 2020 sono infatti determinati a dedicarsi alla cura. Di se stessi almeno per quel 68% che lo indica come prima cosa da fare nei prossimi 12 mesi. Poi c’è l’ambiente con il 65% che userà meno plastica, il 64% intenzionato a sprecare di meno, il 63% a camminare di più a piedi. D’altronde un po’ ovunque se si parla di mobilità è quella green a crescere (tra le prime volte di consumi/acquisti fanno la loro comparsa per il 7% degli italiani i servizi di sharing, per il 6% i monopattini elettrici e per il 2% la bicicletta)».
Dopo l’attenzione a se stessi arrivano gli altri. Insieme all’obiettivo di frequentare di più gli amici, condiviso da un italiano su due. Sempre presente la volontà di mettersi a dieta (36%). Il volontariato conquista un suo spazio (lo indica il 26%). Cresce la partecipazione ad eventi pubblici (manifestazioni, spettacoli, eventi sportivi, concerti) e gli italiani si dichiarano anche più votati alle battaglie comuni scendendo in piazza: il 20% ha già manifestato nel 2019 e vorrà farlo ugualmente nel 2020.