Lockdown e carrello della spesa, come cambiano i consumi degli italiani
Il lockdown cambia il carrello della spesa. I consumatori comprano più ingredienti, più prodotti a lunga conservazione e surgelati. Vanno più spesso nei negozi di vicinato e comprano di più online. Ma non tutte le abitudini rimarranno anche “dopo”
La pandemia cambia abitudini e consumi degli italiani. È un’emergenza che fa rivedere lo stile di vita anche negli acquisti, delinea nuove forme di shopping, costringe a fare lunghe file al supermercato, sposta più persone sugli acquisti online. Il lockdown cambia il carrello della spesa dei consumatori.
Le esigenze sono diverse e gli italiani rispondono in molti modi. Cucinano di più, ed ecco allora che aumentano gli acquisti di ingredienti di base come lievito e farina. Fanno scorta, così nel carrello finiscono più di prima surgelati, prodotti a lunga conservazione e confezioni multiple. Non è detto che questa tendenza continuerà “dopo” il lockdown, perché in molti torneranno agli acquisti soliti.
Più italiani comprano online ma molti ordinano anche cibo da asporto e pasti pronti con consegna a domicilio. Più di prima.
Osservatorio Lockdown Nomisma: come cambiano le abitudini e i consumi
Sono alcune tendenze che emergono dal nuovo Osservatorio “Lockdown. Come e perché sta cambiando le nostre vite” avviato da Nomisma in collaborazione con Crif. L’emergenza coronavirus ha imposto drastici cambiamenti nelle abitudini, nei consumi e nelle aspettative legate alla “fase 2” da parte degli italiani, costretti ora al distanziamento sociale e a cambiare ritmi e stile di vita.
L’Osservatorio vuole monitorare tutto questo, anche come indicazione per la riorganizzazione delle aziende e delle strategie di marketing, e vuole realizzare «un’indagine settimanale che prende in esame parametri come lo stato d’animo, i consumi, le caratteristiche della quarantena e i desideri degli italiani con l’intento di monitorare in maniera continuativa (per almeno 12 settimane) opinioni e trend e comprendere le trasformazioni in atto, quanto saranno profonde e quanto resteranno in modo strutturale anche nel “post-Coronavirus”».
Fra i cambiamenti fotografati, che riguardano opinioni e comportamenti di acquisto, tempo libero e previsioni per il post-lockdown, ci sono le nuove abitudini di consumo che riguardano la spesa alimentare e il carrello degli italiani.
Lockdown e carrello della spesa, ingredienti e lunga conservazione
Il carrello della spesa cambia. Dentro ci sono più prodotti a lunga conservazione, più lievito e farina, più multipack.
«Uno sguardo al carrello della spesa alimentare ha messo in luce che il lockdown ha inciso in modo determinante sulle preferenze degli italiani – si legge in una nota online di Nomisma – In crescita gli acquisti di prodotti ed ingredienti: il 40% degli intervistati ha dichiarato di aver dato più spazio a farine e lieviti, ammettendo però, nel 36% dei casi, che ridurrà l’acquisto di questo tipo di prodotti al termine della quarantena. Stesso trend in crescita per l’approvvigionamento di alimenti a lunga conservazione: il 31% ha fatto scorta durante il lockdown, ma il 24% tornerà alle vecchie abitudini quando sarà finita l’emergenza Coronavirus».
Il 27% degli italiani ha aumentato l’acquisto di surgelati ma il 25% prevede di diminuirli a emergenza finita. È boom per le confezioni multiple, che prima venivano comprate dal 64% dei consumatori e ora dal 79%. E questo dato è invece destinato a proseguire anche nella fase di ripresa.
Aumenta anche l’attenzione verso il made in Italy e i prodotti vicini. Fra le caratteristiche più ricercate nel carrello della spesa, il 22% dei consumatori aumenta gli acquisti di prodotti di origine italiana, il 22% aumenta gli acquisti di prodotti a km zero, il 28% ha iniziato a comprare prodotti da filiere corte.
Lockdown e spesa, più online ma anche a domicilio
I cambiamenti dei consumatori a tavola vedono un aumento della spesa online ma anche del cibo consegnato a domicilio.
«Con il lockdown sono cambiate anche le modalità di acquisto: la percentuale di chi ha fatto la spesa online è aumentata del 10% – rileva Nomisma – Nelle ultime tre settimane 3 italiani su 4 hanno ordinato cibo da asporto, in particolare il 64% ha preferito pasti pronti con consegna a domicilio».
Continua poi l’attenzione dei consumatori verso il benessere, la tutela della salute e la promessa di sostenibilità dei prodotti. È forte l’attitudine a comprare cibi che garantiscono benessere e uno stile di vita salutare, una tendenza che nel periodo di quarantena tocca quota 49%. Il 20% degli italiani, poi, basa la scelta sulla sostenibilità del prodotto, mentre il 12% sceglie in funzione di un packaging sostenibile. Importante la performance del biologico che ha catalizzato l’attenzione del 30% della clientela non user.
Lockdown, piccoli negozi e supermercati
I consumatori in quarantena vanno più di prima nei negozi di vicinato, anche se a emergenza finita si ripromettono di tornare a frequentare i supermercati e i negozi di sempre.
Nomisma rileva la percentuale di consumatori che sceglie i negozi di vicinato è passata dal 40% al 54%. Il cambiamento è motivato soprattutto dalla paura di spostarsi e di creare assembramenti ma il calo registrato dagli utenti dei supermercati sembra destinato e rientrare nella fase post-coronavirus.
«Gli italiani – rileva l’Osservatorio – sono intenzionati a tornare a frequentare gli stessi negozi a cui erano abituati prima del lockdown».