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In viaggio a Natale e Capodanno, previsioni 2021

In viaggio a Natale e Capodanno? Sempre di meno. C’è un calo di quasi il 20% di italiani che partiranno complessivamente per le feste di Natale, periodo di punta per il turismo invernale. Le partenze per Capodanno diminuiscono di oltre il 48%.

Saranno 14,8 milioni gli italiani in viaggio per le feste di Natale, fra cui circa 10 milioni a Natale (in aumento del 6,3% sul 2019) e 4,4 milioni a Capodanno (in calo del 48%). Il giro d’affari cala di oltre il 19%.

Gli italiani, commenta Federalberghi che ha diffuso queste previsioni con un confronto sul 2019, rimangono nei confini nazionali, hanno ben presenti le misure di sicurezza, accorciano le distanze e fanno viaggi di prossimità. È Natale, si riuniscono con famiglia e amici.

«Non sarà un Natale come gli altri, sarà il Natale dei Green Pass», commenta il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. Gli italiani in viaggi a Natale e Capodanno cercheranno il relax ma «non possiamo dire che saranno spensierati: il giro di affari complessivo cala infatti del 19,6%».

 

 

federalberghi
Federalberghi Natale e Capodanno 2021

 

In viaggio a Natale e Capodanno nel 2021

Federalberghi ha diffuso i dati dall’indagine previsionale sul movimento turistico degli italiani per le festività natalizie, realizzata dalla ACS Marketing Solutions.

«Il Natale è principalmente l’occasione per ricongiungersi con i propri cari – prosegue Bocca – Non stupisce quindi che la maggior parte dei viaggiatori punterà alla casa di parenti o amici. Il giro di affari registra un incremento per il Natale mentre scende in merito alle vacanze di fine d’anno. In primis va considerato che la motivazione di coloro che non si muoveranno è drammaticamente legata alle condizioni economiche che non consentono purtroppo di pianificare un viaggio».

Il calo più vistoso rispetto al 2019 riguarda i viaggi di Capodanno. L’esigenza è quella di evitare gli affollamenti. C’è la pandemia e molti hanno paura.

«C’è da notare che la rinuncia del viaggio di Capodanno è strettamente legata all’esigenza di tenersi lontani da situazioni a rischio come feste o cenoni, la consuetudine cioè del 31 dicembre – spiega Bocca – La situazione di incertezza, le ulteriori restrizioni e la presenza di una nuova variante del virus hanno fatto da deterrente alla ricerca di svago e divertimento tipici dell’ultimo dell’anno».

Non si parte per motivi economici

Chi non parte lo fa soprattutto per motivi economici, però, prima ancora che per i timori legati alla situazione sanitaria.

Il motivo principale per cui non si parte a Natale e a Capodanno è quello economico, addotto dal 48% di chi non parte. Seguono i motivi familiari (34,3%) e i motivi di salute (15,8%). Incombe poi la pandemia e condizione le scelte dei connazionali. Il 12,6% dichiara che non andrà in vacanza per paura del possibile contagio.

In viaggio a Natale

I dati di Federalberghi, nel dettaglio, dicono che saranno 10 milioni 454 mila gli italiani che si muoveranno per le vacanze di Natale. Quasi tutti (94,6%) rimarranno in Italia e fra questi quasi sette su dieci, il 68,9%, non usciranno dalla propria regione di residenza.

La classifica delle destinazioni italiane preferite vede in testa la montagna (25,9% dei casi), seguita dalle città diverse da quella di residenza (25,4%), dalle città d’arte (20,0%) e dal mare (14,0%).

Per l’alloggio, la priorità è la casa di parenti e amici, che rappresenta la prima scelta: è indicata nel 41,8% dei casi (ed è naturale: a Natale nella maggioranza dei casi si torna a casa e ci si ricongiunge con la famiglia) mentre il 26,1% opterà per l’ospitalità alberghiera. La spesa media a persona, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, sarà di 804 euro. Nel dettaglio: 724 per chi rimarrà in Italia e 1.990 per chi andrà all’estero. Il giro d’affari sarà di circa 8,4 miliardi di euro.

 

capodanno

 

Capodanno, giù le partenze

Il calo di partenze è molto evidente per Capodanno: meno 48% rispetto al 2019. Saranno circa 4,4 milioni gli italiani che partiranno per l’ultimo dell’anno, ancora una volta rimanendo nei confini nazionali. Il 97% di chi parte rimane in Italia e di questi il 73,8% rimarrà all’interno della propria regione di residenza. Solo un piccolo 3% opterà per l’estero.

Coloro che resteranno in Italia si dirigeranno soprattutto verso città diverse dalla propria (44,1%), località di montagna (23,1%) e località d’arte (17,4%).

La spesa media pro-capite complessiva sarà di 477 euro (462 per chi rimarrà in Italia e 938 per chi andrà all’estero), con un conseguente giro d’affari di circa 2 miliardi e 90 milioni di euro.

Consumatori: spostamenti all’insegna dei rincari

Le associazioni dei Consumatori vedono confermate le previsioni di un Natale in crisi dal punto di vista dei consumi, viaggi compresi.

Per il Codacons il calo degli italiani in viaggio a Natale e Capodanno dipende dall’allarme bollette e dal rincaro generale di prezzi e tariffe. «A fronte del forte aumento dei prezzi al dettaglio e delle maggiori spese che attendono le famiglie nel 2022, gli italiani reagiscono tagliando la spesa per i viaggi, come attesta lo studio di Federalberghi – dice il presidente Carlo Rienzi – Rincari che investono e danneggiano anche il settore del turismo, considerato che oggi costa sensibilmente di più acquistare un biglietto aereo, spostarsi in macchina o dormire in una struttura ricettiva».

Per Assoutenti, il giro d’affari delle vacanze di fine anno perde 2,7 miliardi di euro quest’anno rispetto al 2019. I viaggi di Natale e Capodanno, dice l’associazione, saranno poi salati.

«Gli spostamenti di fine anno degli italiani, tuttavia, saranno all’insegna dei rincari: chi si sposta in auto deve mettere in conto gli incrementi dei listini dei carburanti, con i prezzi alla pompa superiori del +24% rispetto allo scorso anno, mentre chi viaggia in aereo paga i biglietti il 18,9% in più – dice il presidente Assoutenti Furio Truzzi – Durante le feste sarà più caro anche dormire fuori (a causa degli aumenti delle tariffe di hotel e strutture ricettive) e mangiare al ristorante. Proprio il caro-prezzi imperante in Italia, unitamente all’incertezza determinata dal Covid, sono alla base della scelta di una fetta di italiani di rinunciare quest’anno agli spostamenti di fine anno».


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