Ryanair, l'Antitrust avvia procedimento cautelare per possibili rischi alla concorrenza (Foto Wolfgang Weiser per Pexels)

Le condotte di Ryanair appaiono determinare “un pericolo grave e irreparabile per la concorrenza nel settore turistico, che rende particolarmente urgente l’adozione di misure cautelari”. È perciò necessario adottare “una misura finalizzata a sospendere le azioni di Ryanair volte a bloccare del tutto o in parte la vendita di voli Ryanair da parte delle agenzie fisiche e on-line, permettendo loro di accedere all’offerta di voli Ryanair alle medesime condizioni tecnico-economiche offerte al pubblico sul sito ryanair.com e senza che Ryanair debba remunerare in alcun modo le agenzie fisiche e/o online”.

L’obiettivo è permettere alle agenzie di viaggio di acquistare per conto dei clienti i biglietti aerei di Ryanair alle medesime condizioni con cui la compagnia le offre ai consumatori finali.

Con questa argomentazione l’Antitrust ha pubblicato sul bollettino di ieri l’avvio del procedimento cautelare nei confronti di Ryanair in relazione all’accusa di impedire alle agenzie di utilizzare il sito ryanair.com per effettuare l’acquisto dei biglietti aerei per conto dei propri clienti.

La tempistica è legata anche all’imminente inizio della stagione estiva e al fatto che i consumatori “ vedrebbero ridursi l’offerta di servizi turistici combinati con biglietti aerei Ryanair, che costituiscono il 50% dei biglietti aerei domestici, dovendo quindi decidere se acquistare servizi congiunti su Ryanair o rinunciare alle tutele tipiche di un pacchetto turistico, sopportando un onere implicito”.

Il procedimento dell’Antitrust verso Ryanair

L’Antitrust aveva avviato il procedimento verso Ryanair nei mesi scorsi, sulla base di una serie di segnalazioni di sigle fra le quali Associazione italiana agenti di viaggio (Aiav), Federazione del turismo organizzato (FTO), Codici, Federconsumatori, Fiavet, eDreams e Booking.com.

Fra le condotte contestate c’era la circostanza che “Ryanair impedirebbe alle agenzie di utilizzare il sito ryanair.com per effettuare l’acquisto dei biglietti aerei per conto dei propri clienti. In particolare, nel provvedimento di avvio si osservava che Ryanair avrebbe messo in atto condotte volte ad ostacolare le prenotazioni degli utenti tramite le agenzie di viaggio, sia fisiche che online, mediante una serie di comportamenti volti a bloccare o rendere più difficoltosa la fruizione del servizio acquistato tramite agenzie di viaggio”.

Ad esempio Ryanair richiedeva l’intervento diretto del passeggero per lo sblocco della prenotazione e, quindi, per poter effettuare il check-in e viaggiare. E veicolava a quest’ultimo “informazioni denigratorie e non veritiere” per dissuaderlo dal fare ricorso alle agenzie di viaggio per comprare biglietti Ryanair. Ryanair forniva poi solo a un sottogruppo di agenzie di viaggio la possibilità di accedere all’inventario dei voli Ryanair tramite le piattaforme GDS (Global Distribution System). L’ accesso risultava però ridotto sia per quantità di voli sia per l’assenza di alcune opzioni tariffarie.

Secondo il provvedimento di avvio, si tratta di comportamenti che possono configurare un possibile abuso di posizione dominante di Ryanair nel mercato del trasporto aereo, volto a marginalizzare o escludere le agenzie di viaggio dalla prenotazione e vendita di servizi turistici attraverso l’accentramento sui propri canali delle vendite dei biglietti aerei. Fra l’altro, spiegava l’Autorità, su molte rotte italiane Ryanair rappresenta l’unica alternativa disponibile o comunque quella che ha il maggior numero di voli alle tariffe migliori.

L’Antitrust avvia il procedimento cautelare

Secondo l’Antitrust dopo l’avvio del procedimento le condotte contestate a Ryanair si sono “inasprite”.

Si legge nel provvedimento: “In particolare, è emerso che Ryanair appare aver introdotto ulteriori accorgimenti informatici volti ad impedire del tutto, e in via preventiva, l’acquisto dei biglietti Ryanair da parte delle agenzie tramite il sito Ryanair.com. Successivamente, il blocco è divenuto intermittente e imprevedibile, limitato ad alcuni giorni della settimana a fronte di un blocco totale e sistematico in altri giorni. A fronte di tale blocco, almeno le OTA non sono più in grado di vendere voli Ryanair”.

Perché le misure cautelari?

Spiega ancora l’Antitrust: “Si ritiene che nel caso di specie sia individuabile, altresì, il requisito del periculum in mora ai fini dell’adozione di una misura cautelare, inteso come pericolo di un danno grave e irreparabile alla concorrenza, laddove le condotte di Ryanair – ostacolando la vendita dei biglietti delle agenzie – stanno irrimediabilmente compromettendo le dinamiche competitive del mercato”.

Ora la compagnia ha otto giorni di tempo dalla notifica del provvedimento per presentare memorie scritte, documenti e richiesta di audizione.

I Consumatori: fare presto

Il tema è particolarmente sentito dai Consumatori, che sottolineano l’approssimarsi della stagione dei viaggi. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, chiede che si faccia in fretta.

«È importante che si faccia subito chiarezza e si intervenga senza indugi, considerato l’approssimarsi delle vacanze e dei Ponti del 25 aprile e del 1° maggio – afferma Dona – La tempistica di 8 giorni per poter presentare memorie scritte e l’aver già fissato per il 18 aprile l’eventuale audizione, laddove richiesta, dinanzi all’Antitrust, si spera acceleri le conclusioni del procedimento e gli eventuali provvedimenti cautelari».

Per il Codacons è necessario accelerare l’inchiesta aperta sull’uso degli algoritmi per la definizione dei prezzi dei biglietti. “Qualsiasi pregiudizio alla concorrenza si traduce in un danno per i consumatori finali e in un aumento delle tariffe, e in tal senso fa bene l’Antitrust a puntare il suo faro su Ryanair – spiega il Codacons – Tuttavia il problema dei prezzi dei biglietti aerei è più vasto e coinvolge tutti gli operatori: per questo attendiamo l’esito dell’istruttoria aperta dopo il nostro esposto per fare luce sulle pratiche commerciali connesse all’uso di algoritmi che fanno impennare le tariffe dei voli in determinati periodi dell’anno e quando aumentano le partenze degli italiani”.


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