Ad aprile sale la fiducia dei consumatori ma c’è cautela
Il clima di fiducia dei consumatori ad aprile sale per il terzo mese consecutivo, dice l’Istat. Consumatori: effetto Pasqua e segnali di cautela
“Il clima di fiducia dei consumatori cresce per il terzo mese consecutivo e raggiunge il valore massimo da marzo 2022. La dinamica positiva dell’indice riflette il miglioramento dei giudizi sulla situazione economica generale e su quella corrente mentre le opinioni sul quadro personale e futuro sono improntate alla cautela”. Così l’Istat commenta la crescita della fiducia dei consumatori, che ad aprile è in leggera salita – passa da 105,1 a 105,5. Aumenta anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese che passa da 110,1 a 110,5.
Le serie che compongono l’indice di fiducia dei consumatori, spiega ancora l’Istat, evidenziano variazioni eterogenee: il clima economico e quello corrente aumentano passando, rispettivamente, da 117,4 a 119,0 e da 99,5 a 100,2; il clima personale rimane sostanzialmente stabile (da 101,0 a 100,9) mentre il clima futuro diminuisce da 113,5 a 113,3.
UNC: effetto Pasqua
Come sono interpretati questi dati dai Consumatori? Bene ma non benissimo, perché l’andamento delle diverse componenti significa anche che c’è una certa cautela. L’Unione Nazionale Consumatori parla di “effetto Pasqua” sulla salita della fiducia dei consumatori.
«La voglia di vacanze e di normalità degli italiani hanno certo contribuito a sostenere l’ottimismo dei consumatori – dice il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – Il calo dei prezzi di luce e gas, dovuto al secondo inverno più caldo di sempre in Europa, hanno per ora nascosto la decisione del Governo di ripristinare gli oneri di sistema sulle bollette. Tutti nodi, però, che torneranno subito al pettine se nei mercati all’ingrosso dell’energia si verificheranno le speculazioni della scorsa estate».
«Non per niente già oggi ci sono le prime avvisaglie negative – prosegue Dona – Se, infatti, migliorano i giudizi sulla situazione economica dell’Italia, quelli sulla famiglia peggiorano, anche se impercettibilmente. Si deteriorano anche le attese sulla situazione economica dell’Italia, da -18,9 a -21,8. Insomma, nel complesso sale la fiducia, ma non per tutte le sue componenti. Ecco perché il Governo farebbe bene a dare una svolta alla sua politica economica, per ora troppo fiacca per incidere sulla condizione reale delle famiglie».
Codacons: dai consumatori segnale di cautela
Per il Codacons la ripresa della fiducia dei consumatori dipende soprattutto dalla discesa delle bollette dell’energia negli ultimi due mesi, nonché dal calo dei prezzi all’ingrosso.
Dice il presidente Carlo Rienzi: «L’aumento della fiducia dei consumatori per il terzo mese consecutivo è un segnale molto positivo per la nostra economia perché un maggiore ottimismo si ripercuote sulla propensione alla spesa delle famiglie. Le notizie che arrivano sul fronte delle bollette, dove si sono susseguite sensibili riduzioni delle tariffe, unitamente alla frenata del tasso di inflazione registrata per il mese di marzo dall’Istat, sono elementi che incidono in modo diretto sulla fiducia delle famiglie, soprattutto dopo gli ultimi mesi critici sul fronte di prezzi e bollette».
«Dai consumatori arriva però – prosegue – anche un segnale di cautela: se infatti l’indice migliora nettamente in merito alla situazione economica del paese, quello relativo alla condizione personale rimane stabile, mentre il clima futuro diminuisce. Segnali che devono far tenere alta la guardia e spingere il Governo a proseguire sulla strada degli interventi per contenere le bollette e frenare la crescita dei prezzi al dettaglio».