
Confesercenti: consumi in calo a sei mesi dal lockdown
Fiducia dei consumatori, ISTAT: valore ai minimi dal 2013
A maggio 2020 il clima di fiducia dei consumatori scende a livelli storicamente bassi, con l’indice pari a 94,3. Codacons: abbassare i prezzi ed eliminare i rincari. UNC sospende il giudizio
L’ISTAT torna con la sua indagine sul clima di fiducia dei consumatori, presentando i dati relativi al mese di maggio 2020. Le stime indicano livelli storicamente bassi, con l’indice di fiducia pari a 94,3. Secondo quanto osservato dall’Istituto Nazionale di Statistica, l’emergenza sanitaria in corso continua, infatti, ad influenzare negativamente il clima di fiducia degli operatori economici: per i consumatori, in particolare, l’indice raggiunge il valore più basso da dicembre 2013.
Il confronto dei dati di maggio con quelli relativi a marzo segnala flessioni per tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori; anche se la diminuzione è particolarmente marcata per il clima economico e corrente, mentre il clima personale e quello futuro registrano riduzioni più contenute. Il clima economico passa, infatti, da 94,4 a 71,9, il clima personale cala da 102,4 a 100,9, il clima corrente cade da 104,8 a 95,0 e il clima futuro decresce solo lievemente, passando da 93,3 a 93,1.

Codacons: a rischio consumi nella Fase 2
“Il crollo della fiducia dei consumatori è un segnale pericolosissimo perché incide in modo diretto sulla propensione alla spesa delle famiglie. – Afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi, commentando i dati diffusi dall’Istat – In questa delicata fase in cui i redditi sono stati erosi dal lockdown, la mancanza di fiducia dei cittadini circa il futuro personale e del paese porta a rimandare gli acquisti, con effetti dirompenti sui consumi e sull’economia già in ginocchio”.
“Per tale motivo – conclude Rienzi – è più che mai indispensabile che commercianti ed esercenti collaborino per invogliare le famiglie a spendere, riducendo i prezzi al dettaglio ed eliminando rincari legati ai costi di sanificazione e odiose “tasse Covid” imposte ai consumatori”.
UNC: su fiducia dei consumatori giudizio sospeso
Più cauta l’associazione Unione Nazionale Consumatori.
“Giudizio sospeso sul clima di fiducia dei consumatori. Purtroppo, non avendo il dato di raffronto di aprile, quello di oggi non è per niente indicativo e significativo. Non è possibile sapere, infatti, se a maggio, con la Fase 2 iniziata il 4 del mese, il clima è risalito rispetto ad aprile, segnando un’inversione di tendenza oppure ha continuato a scendere, seppur di poco. – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori –
perché allora la fiducia potrebbe tradursi in un ulteriore peggioramento delle già gravissime condizioni reali del Paese”.
Scrive per noi

- Mi sono laureata in Scienze Internazionali con una tesi sulle politiche del lavoro e la questione sindacale in Cina, a conclusione di un percorso di studi che ho scelto spinta dal mio forte interesse per i diritti umani e per le tematiche sociali. Mi sono avvicinata al mondo consumerista e della tutela del cittadino nel 2015 grazie al Servizio Civile. Ho avuto così modo di occuparmi di argomenti diversi, dall'ambiente alla cybersecurity e tutto ciò che riguarda i diritti del consumatore. Coltivo da anni la passione per i media e il giornalismo e mi piace tenermi sempre aggiornata sui nuovi mezzi di comunicazione. Una parte della mia vita, professionale e non, è dedicata al teatro e al cinema.
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