Perugia, dal carrello alla tavola: il consumo consapevole come ricetta anti-crisi
“Buono, sano, economico”. Non necessariamente bisogna rinunciare al gusto o all’equilibrio dei valori nutrizionali di ciò che portiamo in tavola se la crisi economica ci ha colpiti in pieno come famiglie, come singoli, e, in ogni caso, come consumatori.
Un “buon piatto”, lo può essere anche senza essere per forza dispendioso.
E l’intento di “Occhio al Carrello”, trasmissione televisiva fortemente voluta dalla Regione Umbria, andata in onda in prima serata con la prima delle due puntate pilota sull’emittente privata regionale UmbriaRegione Tv sabato 15 giugno (visibile anche in streaming su www.umbriajournal.com), è proprio quello di fornire al cittadino e consumatore umbro delle linee guida che lo accompagnino dal carrello alla sua tavola.
Condotto dal giornalista e ideatore del format Lucio Biagioni, il programma, che si articola nella formula del talk show, affronta temi e problemi legati alla spesa quotidiana delle famiglie, alla crisi economica, all’agricoltura, al commercio e alla distribuzione, con un occhio alle tematiche della cucina e della nutrizione, dando voce alle istituzioni, alle diverse organizzazioni professionali, alle associazioni dei consumatori e ai massimi esperti dei vari settori.
“Occhio al Carrello” vuole essere uno specchio della collaborazione fra l’Assessorato Regionale al Commercio e l’Osservatorio Regionale Prezzi.
Quest’ ultimo ha elaborato un progetto sviluppatosi da una convenzione fra la Regione Umbria, il Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica dell’Università degli Studi di Perugia e i Comuni di Perugia e Terni, in cui, in stretta collaborazione con l’Istat, si è proceduto alla rilevazione e all’analisi dei prezzi al dettaglio di un minipaniere di prodotti, con lo scopo di classificare il comportamento del consumatore medio, attraverso la griglia delle referenze che vengono maggiormente acquistate.
Mettendo in relazione le varie tipologie di prezzo, si possono quindi trarre indicazioni sulle scelte del consumatore e fornire elementi di conoscenza per un consumo consapevole.
Dallo studio effettuato dall’Osservatorio Regionale Prezzi in collaborazione con l’Istat, si evince che gli alimenti verso cui il consumatore manifesta una scarsa attenzione al risparmio sono per lo più lo yogurt, gli omogeneizzati di carne e le merendine confezionate. Si evidenzia invece un elevato grado di attenzione al risparmio su quelli che sono sicuramente i prodotti di largo consumo, come ad esempio le carote, i pomodori da sugo, la frutta, ma anche la pasta di semola di grano duro, il minestrone di verdure surgelato, le fette biscottate, la passata di pomodoro, il tonno all’olio di oliva, lo zucchero, affettati come il salame e il prosciutto crudo e carni come il pollo fresco e il bovino di I taglio.
E’ in questo frangente che entra in gioco la collaborazione con l’Università dei Sapori di Perugia, centro nazionale di alta formazione di cucina e di cultura dell’alimentazione, promossa dalla Confcommercio di Perugia, che ha contribuito alla realizzazione di alcuni filmati per la trasmissione ospitando le riprese di veri e propri cooking show.
La preziosa esperienza dello Chef Massimo Infarinati, docente della scuola, ha messo in tavola, e non solo in senso figurativo, due menu composti da due primi e due secondi, seguendo quelle che erano le indicazioni dell’analisi in questione. E la scelta dello chef Infarinati è caduta su piatti con i profumi e i colori dell’Umbria, piatti economici, perchè a kilometro zero e perchè contenenti ingredienti di stagione. E piatti sani ed equilibrati, così come sono stati giudicati negli interventi degli esperti Valentina Di Tomaso e Francesco Galli, entrambi nutrizionisti presso il Laboratorio di Biochimica Clinica e Nutrizionale dell’Università Degli Studi Di Perugia.
“Non necessariamente spendendo poco si ha un risultato scadente dal punto di vista nutrizionale e/o del gusto. – è quanto ha affermato Maurizio Beccafichi, Responsabile Sviluppo dell’Università dei Sapori – Recentemente all’interno dell’Università Dei Sapori abbiamo infatti costituito un network scientifico proprio al fine di rendere materiale il concetto immateriale di dieta mediterranea”.
In quest’ottica e orientati verso questo obiettivo, si fa importante e preziosa la collaborazione in atto fra Regione Umbria, Osservatorio Regionale Prezzi, Istat, Università Degli Studi Di Perugia e Università dei Sapori, una sinergia che mira al benessere fisico del consumatore e cittadino, con un occhio, perché no, al suo carrello e a ciò che porta in tavola.
di Valentina Meli
“Consapevole” è fuorviante, più giusto sarebbe “consapevolmente corretto”