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Carne e latticini, cambiare la dieta e ridurre il consumo per evitare la catastrofe climatica

Il comandamento per migliorare la salute dell’ambiente e quella umana è quello di ridurre il consumo di carne. Ma il marketing finanziato dalla Ue promuove soprattutto il consumo di carne e latticini. Molti meno fondi vanno alla promozione di frutta e verdura. Ancora meno a progetti di promozione del biologico o di carni e latticini bio. La denuncia è di un recente report di Greenpeace.

Marketing meat

L’Unione europea, dice l’associazione, spende milioni di euro ogni anno per promuovere il consumo di carne e latticini. “Promozioni bestiali”, scrive Greenpeace nel documento italiano per indicare che i fondi europei promuovono in prima battuta i prodotti di origine animale. “Marketing meat” nella versione completa.

«La Commissione europea – sintetizza Simona Savini, campagna Agricoltura di Greenpeace Italia – ha speso almeno 252 milioni di euro in 5 anni per progetti di promozione del consumo di carne e di altri prodotti di origine animale. Si tratta del 32% del totale a disposizione per il programma di promozione dei prodotti agricoli europei (776,7 milioni di euro), del quale un più modesto 19% è stato speso per promuovere frutta e verdura. Alla promozione del biologico è stato destinato il 9% della spesa totale nel periodo 2016-2019 e solo l’1% a favore di carne e latticini biologici».

 

greenpeace marketing meat
Greenpeace Marketing Meat 2021

 

La transizione ecologica e il consumo di prodotti di origine animale

Premessa: serve una transizione ecologica del sistema agroalimentare per affrontare questioni come cambiamento climatico, gas serra, riscaldamento globale.

«Uno dei più grandi cambiamenti necessari nel sistema agroalimentare europeo – si legge nel dossier – è la riduzione della produzione e del consumo di prodotti di origine animale come carni, latticini e uova, da sostituire con più frutta, verdura e alimenti di origine animale prodotti in modo più ecologico ed etico».

Al momento, spiega Greenpeace, due terzi delle sovvenzioni agricole europee finiscono, direttamente o indirettamente, a sostenere un sistema zootecnico intensivo. Gli europei consumano circa il doppio della carne e il triplo dei latticini rispetto alla media mondiale.

Il consumo di carne andrebbe invece ridotto. E i consumatori sono d’accordo sul fatto che andrebbe limitata la pubblicità che non promuove diete sane e sostenibili.

«Gli alibi per non agire – scrive Greenpeace – sono il principio della “scelta dei consumatori” e il fatto che la politica non dovrebbe dire alle persone cosa mangiare. Ma la realtà è che le politiche esistenti già indirizzano le scelte alimentari, rendendo taluni alimenti maggiormente disponibili, economicamente accessibili e consigliati rispetto ad altri».

In questo contesto si inseriscono allora le campagne promozionali che hanno l’obiettivo di aumentare il consumo di prodotti animali.

 

 

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Greenpeace Marketing Meat 2021. Fonte: Promozioni bestiali

 

Le campagne promozionali, il consumo di carne vs frutta e verdura

Il report di Greenpeace analizza la spesa dell’Ue per le campagne promozionali dedicate ai prodotti agricoli nel periodo 2016-2020.

Risultati: il 32% dei finanziamenti è andato alla promozione esclusiva di prodotti di origine animale. Solo il 19% è stato usato per la promozione esclusiva di frutta e verdura. Solo il 9% è andato a progetti che comprendono anche la promozione di prodotti biologici e solo l’1% alla promozione di carne e latticini biologici.

Molti programmi finanziati hanno l’obiettivo esplicito di invertire l’attuale tendenza, che vede un calo o comunque un crescita lenta nel consumo di carne e latticini.

 

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Greenpeace Finanziamenti Ue e paesi beneficiari. Fonte: Promozioni bestiali 2021

 

Marketing meat Italia

L’Italia è uno dei paesi col maggior numero di progetti approvati per finanziare con fondi europei campagne di promozione dei prodotti agricoli, per un totale di oltre 124 milioni di euro nel periodo 2016-2019. Di questi, più di un terzo dei progetti finanziati ha avuto come focus la promozione di carni e latticini: il 36% per un totale di 45 milioni di euro. Solo il 17% dei fondi europei, pari a 21 milioni, è andato alla promozione di frutta e verdura. Solo il 6% alla promozione di prodotti biologici.

La Commissione europea, spiega Greenpeace, è ora in fase di riesame della promozione dei prodotti agricoli. Per essere coerente con la promessa di diete più sane ed equilibrate deve stabilire obiettivi di riduzione del consumo di carne e latticini e incoraggiare l’adozione di dieta più ricche di alimenti di origine vegetale.

«L’Ue deve avviare un vero cambiamento verso un sistema agroalimentare più ecologico e diete più sane», dice Greenpeace.


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Scrive per noi

Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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