Back to School in sicurezza? Ma sono ancora tante le classi pollaio
In Italia ci sono quasi 14 mila “classi pollaio”, con più di 26 alunni. Sono concentrate soprattutto nei licei e nelle prime classi delle superiori. Il dossier di Tuttoscuola
Tornare a scuola, certo, con mascherina e distanziamento, col green pass e con quanti più studenti possibile over 12 vaccinati. Tornare a scuola però significa anche e ancora tornare in “classi pollaio”. Queste resistono ed esistono, nonostante la pandemia, nonostante le esigenze sanitarie e didattiche.
Quante sono le classi pollaio, quelle sovraffollate, quelle che hanno più di 26 alunni? In Italia ci sono quasi 14 mila classi pollaio, concentrate soprattutto nei licei e al liceo scientifico (una su otto è qui) e soprattutto nelle prime classi delle superiori.
Classi pollaio, il dossier di Tuttoscuola
A rivelarlo è il dossier “Classi pollaio, ora basta” di Tuttoscuola, testata specializzata sul mondo dell’educazione.
«In duemila scuole, quasi 400 mila studenti studiano in aule sovraffollate. Sono quasi 14 mila le classi pollaio, gremite da 27 fino a 40 alunni – scrive Tuttoscuola – Si parla da anni di questa piaga, ma alla vigilia del terzo anno scolastico colpito dal Covid – che avrebbe dovuto far aumentare il grado di urgenza anche per i profili di sicurezza – non è cambiato nulla».
Al primo anno delle superiori le classi pollaio sono il 15% del totale. I licei sono i più affollati. Al primo anno di liceo scientifico una classe su quattro ha più di 26 alunni. Ma il fenomeno non risparmia neanche i piccoli dai 3 ai 5 anni che vanno alla scuola dell’infanzia, nella quale quasi il 5% delle classi ha più di 26 alunni.
La diffusione delle classi troppo numerose
Sembra banale dire che classi meno numerose favoriscono il rispetto del distanziamento (richiesto dalle esigenze sanitarie in pandemia) e una migliore organizzazione della didattica, eppure questa considerazione fa a pugni con una scuola che ha ancora troppe classi con troppi studenti.
I numeri di Tuttoscuola dicono che ci sono 13.761 classi over26 nei diversi ordini di scuola, e che ospitano circa 382 mila studenti e quasi 25 mila insegnanti.
In particolare nella secondaria di II grado, quindi la scuola superiore, all’inizio dell’anno scolastico 2020-21 ben 587 istituti si sono trovati nella condizione di dover gestire una o più classi da 27 e più studenti per un totale complessivo di 9.974 classi troppo numerose, rileva la testata specializzata.
Fra prime e seconde classi delle superiori, lo scorso anno scolastico ci sono state addirittura 13 classi con 40 studenti e 75 classi con un numero di studenti compreso tra 31 e 39.
«Si dirà che rappresentano una percentuale infinitesimale del totale delle classi – scrive ancora Tuttoscuola – Ma non può non stupire che dopo due annate di Covid, spese per assicurare istruzione in sicurezza per tutti, ancora non si sia intervenuti per risolvere in maniera permanente questi casi, che acquistano anche un valore simbolico: il Covid stravolge tutto ma non i parametri fissati per la composizione delle classi, che restano intoccabili».
Le classi pollaio? Soprattutto nei licei
L’indagine sulle classi pollaio rivela che il maggior numero di classi con più di 26 alunni si trova nei licei scientifici, dove questa situazione è presente in quasi 4 mila classi, il 13% delle classi dello scientifico. A seguire per incidenza percentuale ci sono i licei classici col 9,4% delle classi. Le classi pollaio ci sono soprattutto nei primi anni delle superiori.
«Con riferimento a tutti gli indirizzi, nel primo anno della scuola secondaria di II grado nell’anno 2020-21 le classi con oltre 26 studenti sono state complessivamente 3.652, pari al 14,8% delle 24.613 prime classi esistenti. Un dato che fa riflettere: al primo anno delle superiori le classi pollaio sono il 15% circa del totale. Dal terzo anno la “selezione naturale” occulta brutalmente il problema attraverso bocciature e abbandoni. Nell’ultimo anno di corso ci sono state soltanto 462 classi con più di 26 studenti».
Fra le proposte di Tuttoscuola per fronteggiare questo problema ci sono la definizione di un piano strutturale e la revisione dei parametri di formazione delle classi. Nonché la costruzione di «nuove scuole, progettate secondo il modello campus, che oltre ad essere funzionali all’utilizzo di metodologie didattiche innovative, ed eco-friendly, siano dotate di ambienti aperti di apprendimento e di aule spaziose in rapporto al numero di alunni».