scuola d'estate

Il Miur lancia il piano per la scuola d'estate 2021

Un ponte fra questo e il nuovo anno scolastico, l’ha definito il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. L’obiettivo della scuola d’estate è infatti quello di recuperare apprendimenti e socialità perduta durante la pandemia.

L’apertura della scuola d’estate sarà su base volontaria e coinvolgerà il terzo settore. Le attività previste per il piano estate e la scuola d’estate 2021 saranno quelle di rinforzo all’apprendimento (a giugno) poi lingue, musica, sport, digitale, arte e laboratori. E incontri per recuperare la socialità.

Il Miur lancia la scuola d’estate

Il piano estate permetterà agli studenti di partecipare a laboratori, attività educative su musica, arte e sport, attività di educazione all’ambiente e alla cittadinanza. Saranno attività soprattutto all’aperto e con il coinvolgimento del terzo settore e delle associazioni. Ci sono a disposizione 510 milioni di euro dedicati appunto a rafforzare apprendimenti e recuperare socialità nell’estate 2021, dopo due anni di scuola in pandemia e in dad.

L’annuncio è del Ministero dell’Istruzione, che ha messo online anche un portale dedicato e la circolare Piano Scuola estate 2021.  Il piano è un’opportunità ad adesione volontaria di studenti e famiglie, così come del personale delle scuole.

Il Piano per l’estate è stato messo a punto dal Ministero dell’Istruzione con l’obiettivo, informa il Miur, di «utilizzare i mesi estivi per costruire un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia, ma che intende anche valorizzare le buone pratiche e le esperienze innovative nate proprio durante l’emergenza. Le attività saranno complementari e integrate con quelle organizzate dagli Enti locali. Le risorse saranno dedicate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare del Sud».

 

scuola estate
La scuola d’estate

 

Le fasi della scuola d’estate

Il piano per l’estate si articola in tre fasi. La prima, a giugno, è mirata al potenziamento dell’apprendimento attraverso attività di laboratorio, scuola all’aperto e studio di gruppo, con collaborazione esterne o col terzo settore.

A luglio e agosto il piano si concentra sul recupero della socialità. Si aggiungeranno dunque attività e laboratori di educazione motoria e gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza e alla sostenibilità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, potenziamento delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica). Le attività si potranno svolgere in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni.

La terza fase, a settembre, sarà di accoglienza fino alla partenza del nuovo anno scolastico. Sarà dunque una fase di avvio al nuovo anno scolastico.

Le scuole, informa il Miur, programmeranno le attività all’interno degli organi collegiali e informeranno le famiglie. La partecipazione da parte di studentesse e studenti sarà su base volontaria. E le attività si svolgeranno nel rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid.

«La scuola non si è mai fermata durante tutta la pandemia. È rimasta sempre in contatto con le nostre ragazze e i nostri ragazzi – ha detto il ministro Patrizio Bianchi – L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente accentuato problematiche preesistenti, ha evidenziato le diseguaglianze e accresciuto le fragilità. Per questo abbiamo voluto un Piano di accompagnamento, un ponte tra quest’anno e il prossimo, un’occasione che consenta a bambini e ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità».

Le risorse disponibili per la scuola d’estate

Il pacchetto di risorse disponibili per le scuole ammonta a 510 milioni.

150 milioni provengono dal decreto sostegni e verranno distribuiti sulla base di un decreto del Ministero per una media di circa 18 mila euro a scuola.

Altri 320 milioni vengono dal PON per la scuola (risorse europee) e sono utilizzabili soprattutto nelle aree con più disuguaglianze economiche e sociali. Il 70% è destinato alle regioni del Sud. Le scuole potranno fare domanda fino al 21 maggio prossimo. Altri 40 milioni vengono dai finanziamenti per il contrasto alla povertà educativa.


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