Il rossetto racconta il cambiamento. La cosmetica in pandemia nel 2020
Cosmetica in pandemia, nel 2020 meno rossetti e più sapone liquido nei consumi di cosmesi. Diminuiscono le vendite di make up e profumi, aumentano quelle di prodotti per l’igiene e la cura dei capelli
Nel 2020 abbiamo comprato meno rossetti. Naturale, dirà qualcuno, considerata la combinazione fra stare in casa e indossare la mascherina. Abbiamo comprato meno profumi, perché il profumo è anche abito di socialità e la socialità si è ridotta con la pandemia. E abbiamo comprato – dato altrettanto inevitabile – più prodotti per l’igiene, sapone liquido, prodotti per la cura (casalinga) dei capelli.
La cosmetica in pandemia cambia seguendo le attitudini dei consumatori verso nuove modalità e nuove abitudini di consumo, in parte dettate dagli stili di vita imposti, in parte dalle esigenze sanitarie. Così, fra tendenze del largo consumo – nel cura persona vanno su le vendite di prodotti con acido ialuronico e i prodotti biologici – e tendenze dettate dall’impatto della pandemia, la cosmetica fa il punto sull’anno passato e su quello che verrà.
Il rossetto racconta il cambiamento
Anche il rossetto e il fondotinta raccontano il cambiamento che ci ha travolto. Il mercato della cosmetica in Italia ha subito importanti trasformazioni legate alle restrizioni, alle nuove abitudini, ai nuovi stili di acquisto imposti o necessari. È quanto emerge dai valori preconsuntivi sul 2020 de “I numeri della cosmetica” diffusi qualche giorno fa da Cosmetica Italia, l’associazione delle imprese cosmetiche.
«Grazie alla propria naturale inclinazione all’anticiclicità e alla resilienza, il settore cosmetico ha retto molto meglio di altri comparti alle significative e inaspettate evoluzioni avvenute nel corso dell’ultimo anno», dice la sigla.
Cosmetica 2020, i numeri
I numeri chiave che descrivono la cosmetica nel 2020 sono negativi ma meno critici di quanto si pensasse inizialmente.
«Il fatturato globale ha toccato i 10,5 miliardi di euro (quasi -13% rispetto al 2019), in calo anche i valori del mercato interno (circa -10%) e delle esportazioni (-16,7%)».
Tutti i canali di distribuzione hanno vissuto flessioni. In alcuni casi, sono numeri che vanno molto giù anche per le chiusure, come accade per la flessione del 28,5% per l’acconciatura e del 30,5% per l’estetica.
In controtendenza come molti altri comparti va invece l’eCommerce che vede un aumento di vendite del 42% rispetto a 2019.
Cosmetica in pandemia, i cambiamenti
La cosmetica in pandemia racconta di nuove abitudini da parte dei consumatori. Diminuiscono i consumi di make up – ci si trucca di meno, in fondo si sta in casa e più di tanto non serve. Vanno giù i consumi di profumi per lo stesso motivo: si esce meno spesso, la socialità è contratta. Vanno su, invece, i consumi direttamente riconducibili all’igiene e alla cura casalinga di sé: aumenta il consumo di prodotti per capelli (del resto, con parrucchieri chiusi, alla fine ci si è arrangiati in casa).
«I consumi di cosmetici – racconta Cosmetica Italia – hanno registrato un andamento negativo trasversale, ad eccezione delle famiglie di prodotto che hanno caratterizzato, e stanno contraddistinguendo, l’attraversamento della crisi da Covid-19: si tratta dei prodotti legati all’igiene corpo (+6,3%), alla cura dei capelli (+3,9%) e all’igiene orale (+1,4%). In particolare, gli andamenti più significativi in termini di crescita sono emersi tra saponi liquidi (+35%), coloranti e spume coloranti per capelli (+30,4%) e prodotti depilatori (+5,3%)».
Il cambiamento nella società e nella vita professionale (più lavoro da casa) è complice invece di un andamento diverso in altri consumi. Diminuisce la profumeria alcolica (meno 21,5%). Ci sono cali importanti nelle diverse tipologie di make-up.
«Particolarmente significative sono le performance negative di correttori guance, fard e terre (-28,7%), fondotinta e creme colorate (-29%) e rossetti e lucidalabbra (-35,8%)».
Cosmetica 2021
Questo il bilancio del 2020. E quest’anno?
«Delineando uno scenario di previsione per il 2021, al momento possiamo ipotizzare due differenti curve di andamento: una ottimistica e una pessimistica, ovviamente legate all’evoluzione della pandemia – dice Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia – Lo scenario più ottimistico propone una crescita, a fine 2021, di quasi nove punti percentuali, mentre lo scenario più pessimistico evidenzia una più rallentata crescita di poco superiore ai cinque punti percentuali. L’indagine flash sul sell-in nei primi tre mesi 2021 ricalca lo schema della medesima analisi proposta per tutto il 2020, confermando la evidente ripresa, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se i livelli di crescita fanno supporre un ritorno ai valori pre-crisi non prima del 2022».