Sicurezza sul lavoro, Garante Infanzia e Adolescenza: “Più attenzione ai minorenni”

Sicurezza sul lavoro, Garante Infanzia e Adolescenza: “Più attenzione ai minorenni” (Foto Pixabay)

Sicurezza sul lavoro, Garante Infanzia e Adolescenza: “Più attenzione ai minorenni”

In occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha richiamato l’attenzione sul lavoro minorile e sui diritti dei minori: “Non solo misure di sicurezza, ma serve più formazione. Ai ragazzi che lavorano va assicurata un’istruzione adeguata”

“Garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta una questione fondamentale, che diventa tanto più imprescindibile quando a lavorare sono persone di minore età“: così l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti, in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, che ricorre oggi.  “I lavoratori minori di 18 anni – sottolinea – hanno diritto a esser formati non solo per il mestiere che stanno svolgendo: hanno diritto a ricevere educazione e formazione adeguate, anche sulle norme e sugli strumenti posti a tutela della loro sicurezza”.

Quello del lavoro minorile è un fenomeno diffuso in Italia, legato anche alla dispersione scolastica, come evidenziato dagli ultimi dati pubblicati da Save The Children. Secondo le stime, in Italia, 336 mila minorenni tra i 7 e i 15 anni hanno avuto esperienze di lavoro e, tra i 14-15enni che dichiarano di svolgere o aver svolto un’attività, il 27,8% ha svolto lavori particolarmente dannosi per i percorsi educativi e per il benessere psicofisico, in quanto percepiti dagli stessi intervistati come pericolosi o perché svolti in orari notturni, oppure perché svolti in maniera continuativa durante il periodo scolastico.

Dall’indagine è emerso, inoltre, che tra i 14-15enni intervistati che lavorano, quasi 1 su 3 (29,9%) lo fa durante i giorni di scuola, tra questi il 4,9% salta le lezioni per lavorare.

Sicurezza sul lavoro, AGIA: insufficienti le misure di prevenzione e protezione

In tema di lavoro minorile regolare l’Autorità garante ha attualmente in corso un’indagine realizzata in collaborazione con l’Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali (Iprs) e il Censis, nell’ambito del progetto FaSe (FormAzione sicura in età adolescenziale).

“Purtroppo spesso leggiamo di incidenti sul lavoro che coinvolgono minorenni – sottolinea Garlatti. – Questo ci induce a temere che, nonostante le numerose norme in materia di sicurezza, le misure di prevenzione e protezione siano ancora insufficienti ad assicurare una piena attuazione di quanto prevede in materia la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Vogliamo dunque conoscere la situazione, specie sul piano della formazione, e formulare alla fine di questa ricerca le opportune raccomandazioni”. 

Secondo la Convenzione di New York – ricorda l’Autorità – il minorenne che lavora non deve correre rischi o vedere pregiudicati la sua salute, lo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale.

“La stessa Convenzione – ricorda Garlatti – richiede che il ragazzo che lavora non veda messa a repentaglio la sua educazione. Non finirò mai di insistere su questo aspetto: quando a lavorare è un minorenne non solo è importante verificare che siano pienamente rispettate le norme sulla sicurezza, ma anche che le attività lavorative svolte siano in grado di accompagnarne lo sviluppo. L’attività lavorativa, in forza della normativa vigente, deve mantenere una dimensione prevalentemente formativa e deve assicurare che venga soddisfatto in concreto il bisogno di apprendimento dei ragazzi: ciò anche per scongiurare il rischio che si possa considerare come ‘formazione’ il solo fatto di lavorare. Va, infine, accertato che al termine del percorso formativo sia prevista una reale verifica delle competenze acquisite, per riscontrare che l’apprendimento sia stato effettivo”. 


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