Prodotti agricoli di qualità, dal Parlamento europeo nuove regole per la tutela anche online
Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla riforma delle norme europee sulla protezione delle indicazioni geografiche e dei prodotti agricoli di qualità
Dal Parlamento europeo arrivano nuove norme per la tutela dei prodotti agricoli di qualità, o indicazioni geografiche (IG). Nel registro della Ue ci sono quasi 3500 voci per un valore di vendita di quasi 80 miliardi di euro. Prodotti protetti sono ad esempio il Parmigiano Reggiano e lo Champagne. E a breve saranno lanciate una serie di misure per contrastare l’uso illegale delle indicazioni geografiche anche online. Il Parlamento europeo ha infatti dato il via libera definitivo (con 520 favorevoli, 19 contrari e 64 astensioni) alla riforma delle norme europee che regolano la protezione delle indicazioni geografiche per il vino, le bevande spiritose (i superalcolici) e i prodotti agricoli.
Il nuovo regolamento contiene misure per proteggere le indicazioni geografiche anche online, dare più poteri ai produttori e semplificare il processo di registrazione – con un termine massimo di sei mesi per verificare le domande per le nuove IG. Serve ora l’adozione formale del regolamento da parte del Consiglio, poi sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.
Ha detto il relatore Paolo De Castro: «Grazie al Parlamento, ora abbiamo un regolamento fondamentale per le nostre filiere agroalimentari di qualità, rafforzando il ruolo delle associazioni di produttori e la tutela delle indicazioni geografiche, aumentando la semplificazione, la sostenibilità e la trasparenza nei confronti dei consumatori».
La protezione delle indicazioni geografiche: ecco come
Le autorità nazionali, secondo gli eurodeputati, devono adottare misure amministrative e giudiziarie per prevenire o fermare l’uso illegale delle IG, non solo offline, ma anche online. I nomi di dominio che utilizzano illegalmente le IG saranno chiusi o disabilitati tramite blocchi geografici (geoblocking). Ci sarà un sistema di allerta istituito dall’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale, l’Euipo.
Le nuove regole, spiega ancora il Parlamento europeo, stabiliscono che un’indicazione geografica che designa un prodotto utilizzato come ingrediente “può essere utilizzata nella denominazione, nell’etichettatura o nella pubblicità di un prodotto trasformato correlato, solo se l’ingrediente con simbolo IG è utilizzato in quantità sufficienti da conferire al prodotto trasformato una caratteristica essenziale, e se nello stesso prodotto non viene utilizzato nessun altro ingrediente paragonabile a quello con marchio IG”.
L’etichetta dovrà indicare la percentuale dell’ingrediente IG. Per aumentare la trasparenza per i consumatori, i deputati hanno assicurato che i nomi dei produttori compaiano nello stesso campo visivo dell’indicazione geografica, sull’imballaggio di tutte le IG.
Bene il regolamento per l’Unione Nazionale Consumatori. «Un passo avanti molto importante – dice il presidente Massimiliano Dona – per tutto il settore agroalimentare, a partire dai produttori di materie prime per finire all’industria alimentare che alza le garanzie riservate ai prodotti Dop e Igp (oppure alle denominazioni di origine protetta e alle indicazioni geografiche protette) e rafforza la trasparenza verso i consumatori. Finalmente le richieste di registrazione di menzioni tradizionali come il famoso Prosek non potranno più essere registrate, se identiche o evocative di nomi di Dop o Igp tutelati, anche se il Regolamento non è retroattivo per i casi ancora aperti».