
Caffè, come faremmo senza di te. Oggi la Giornata internazionale
Oggi la Giornata Internazionale del caffè: quasi 3 miliardi tazzine sono consumate ogni giorno nei quattro angoli del pianeta ma il settore soffre una grave crisi
Il buongiorno si vede dal caffè. Diciamoci la verità, cominciare una giornata senza la giusta dose di caffeina è un’impresa piuttosto ardua: la mente si rifiuta di mettere in collegamento le sinapsi di base e Morfeo continua a imporsi sui doveri quotidiani. Ma dopo aver bevuto la prima tazzina, le cose assumono un’altra prospettiva e, bene o male, possiamo dirci pronti a tuffarci nella routine.
Sarà per questa sua quasi magica virtù che l’International Coffee Organization ha istituito nel 2015 la Giornata internazionale del caffè: un’occasione per celebrare una delle bevande più diffuse al mondo (quasi 3 miliardi tazzine sono consumate ogni giorno nei quattro angoli del pianeta) e riconoscere il lavoro delle tante persone, dai coltivatori ai baristi, che lavorano per permetterci di gustare ogni giorno questo prodotto.

I numeri del caffè
Per gli italiani, il caffè è una vera e propria passione, tanto che il 95% lo beve ogni giorno, alcuni anche più volte al giorno.
All’estero il caffè italiano fa parte di quel Italia Way of Life fatto di qualità e piacere della tavola e del bere che tutto il mondo riconosce al nostro Paese.
Il caffè inoltre non è solo una bevanda da sorseggiare a colazione o fine pasto ma è diventato anche un ingrediente della cucina usato da grandi chef di tutto il mondo per le loro ricette.
Tuttavia, malgrado una crescita costante dei consumi, la filiera produttiva in 50 Paesi sta attraversando una delle crisi più pesanti, con quotazioni del raccolto anche del 30% inferiori ai listini degli ultimi 15 anni. Una vera e propria minaccia alla continuità produttiva soprattutto in aziende agricole a conduzione familiare.
Le criticità del settore
Un problema che risuona più come un allarme, una condizione che minaccia la stabilità e la vita dei piccoli coltivatori e di intere comunità.
Una situazione che è conseguenza di una sorta di effetto domino che parte da un surplus dell’offerta globale di caffè che ha fatto crollare il prezzo pagato ai coltivatori, che vedono crescere il costo della produzione; e così mentre il consumatore continua a pagare, per ora, lo stesso prezzo (nel tempo anche al banco il caffè potrebbe diventare più caro) dall’altro versante della filiera si presentano i problemi.
Per questo, l’International Coffee Organization invita tutti i consumatori proprio in questa giornata a firmare una petizione per sostenere i coltivatori assicurando loro un reddito minimo, un modo per sostenere e celebrare concretamente il caffè.
