Energia, i Consumatori: il mercato libero non è competitivo e la fine del tutelato rischia di diventare un bagno di sangue (Foto Pixabay)

Energia, i Consumatori: il mercato libero non è competitivo e con la fine del tutelato si rischia un bagno di sangue

L’Arera ha annunciato un calo del 19,8% delle tariffe dell’elettricità per i clienti non vulnerabili in maggior tutela. A luglio si completerà la transizione al mercato libero dell’energia ma le associazioni dei consumatori denunciano: non è competitivo, i prezzi sono superiori e rischia di diventare “un bagno di sangue” per i consumatori

Con le bollette dell’energia elettrica in calo nell’ultimo aggiornamento del mercato tutelato, il problema diventa (o meglio, torna a essere) il mercato libero. Sono i prezzi dell’energia nel mercato libero quelli che agitano i sonni delle associazioni dei consumatori, che evidenziano la discrepanza dei prezzi e una complessiva scarsa competitività nel mercato libero. Federconsumatori invita l’Autorità per energia e l’Antitrust a vigilare sui comportamenti delle aziende e spiega che “il mercato libero si conferma poco competitivo”. Mentre il Movimento Difesa del Cittadino guarda alla scadenza di luglio: la chiusura del mercato tutelato rischia di essere “un bagno di sangue per i consumatori”, denuncia l’associazione.

L’Arera ha diffuso l’ultimo aggiornamento del prezzo di maggior tutela per i clienti non vulnerabili. Le bollette dell’energia elettrica sono in calo del 19,8% nel secondo trimestre del 2024 mentre dal prossimo 1° luglio i clienti domestici non vulnerabili in maggior tutela (quelli che non sono passati al mercato libero) passeranno automaticamente al Servizio a tutele graduali.

Federconsumatori: il mercato libero non è competitivo

Federconsumatori evidenzia che il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso ha toccato dei valori minimi giornalieri che non si vedevano da molti anni.

Questo, se ha un effetto positivo per chi è rimasto nel mercato tutelato, “mette però in evidenza l’incapacità del mercato libero di essere competitivo: infatti, le offerte a prezzo fisso di questi ultimi giorni di alcune tra le principali società di vendita, hanno prezzi che arrivano fino al doppio di quelli praticati in tutela e naturalmente sorgono spontanei e doverosi gli interrogativi sulla liberalizzazione in corso”, afferma Federconsumatori.

“In questa delicata fase, a complicare la vita agli utenti ci si mettono pure gli abusi e i comportamenti scorretti delle aziende, che stanno ostacolando in ogni modo il rientro degli utenti dal mercato libero a quello tutelato (da noi suggerito), per poter accedere, da luglio, al Servizio a Tutele Graduali – aggiunge l’associazione –Un passaggio che consente di ottenere tariffe con tutta probabilità più convenienti e maggiori tutele dal punto di vista contrattuale”.

Dal prossimo 1 aprile le tariffe dell’energia elettrica di fatto torneranno ai livelli del 2021, spiega il Codacons, ma si tratta di “risparmi ipotetici perché, come noto, dal prossimo 1 luglio terminerà il mercato tutelato della luce, e scatterà il Servizio a tutele graduali per chi non ha scelto un operatore del mercato libero e non è un utente vulnerabile”.

«Il vero problema ora sono i prezzi dell’energia sul mercato libero, dove le tariffe risultano ancora elevate e non si assiste ad una reale concorrenza tra operatori – afferma il presidente Carlo Rienzi – L’andamento delle quotazioni energetiche deve portare ad una rapida discesa delle tariffe anche in tale comparto, affinché i vantaggi siano per tutti i consumatori, non sono per quelli che ancora risiedono nel regime a maggior tutela».

UNC: a Roma e Milano nessuna offerta sul libero è più bassa del tutelato

La bolletta della luce sul mercato tutelato è dunque in discesa.

Per l’Unione Nazionale Consumatori è «un calo previsto e l’ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il mercato tutelato ha un ruolo chiave per riflettere il vero prezzo di mercato e, quindi, in questo caso, intercettare prima le riduzioni dei prezzi e costringere il mercato libero ad adeguarsi, anche se con notevole ritardo – afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Le offerte del mercato libero che oggi sono più convenienti del Servizio di maggior tutela, infatti, quando ci sono, si contano letteralmente sulle dita di una mano. Secondo le stime dei prezzi al kilowattora resi noti ieri dal presidente di Arera, Besseghini, nel 2024 chi è nel libero pagherà mediamente 135 euro in più rispetto a chi è rimasto nel tutelato. Una voragine!».

L’associazione ha poi svolto una ricerca sul Portale Offerte di Arera per la “famiglia tipo” ipotizzando, a Roma e Milano, sia prezzi variabili sia la monoraria. A Roma, su un totale di 636 offerte, nessuna è risultata più conveniente del Servizio di maggior tutela. La più economica costa ben 55,29 euro in più. Con la monoraria, tutte le 287 offerte del libero sono peggiori.ù

Stessa dinamica a Milano dove nessuna offerta risulta più conveniente della tutela. E anche ipotizzando il prezzo fisso, spiega l’UNC, “sia su Roma che su Milano il libero non batte mai il tutelato, né con il prezzo per fasce né monorario”.

MDC: “bagno di sangue per consumatori”

Il calo del 19,8% delle tariffe dell’elettricità per i clienti non vulnerabili nel secondo trimestre 2024, annunciato dall’Arera, è «un dato eclatante che dimostra ancora una volta come la chiusura del mercato tutelato dal primo luglio rischia di rappresentare un bagno di sangue per i consumatori».

È quanto dichiara il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), secondo cui a ciò si aggiunge “la beffa ulteriore dello stop del Governo ai contributi straordinari previsti dalla Legge di Bilancio 2024. A partire dal secondo trimestre 2024 i bonus sociali elettricità e gas tornano al regime ordinario, con le soglie ISEE per accedere all’agevolazione fissate a 9.530 euro e a 20.000 euro per le famiglie ‘numerose’ (con oltre 3 figli)”.

A preoccupare è appunto il futuro. I clienti domestici elettrici già passati al mercato libero hanno il diritto di rientrare nel servizio di maggior tutela fino a fine giugno 2024 mentre dal 1° luglio 2024 sarà completata la transizione al mercato libero dell’energia elettrica. E i prezzi non risultano vantaggiosi.

Spiega MDC che “con un costo stimato di circa 38 centesimi di euro al kilowattora per i clienti del mercato libero e di 33 centesimi per coloro che rimarranno nel servizio di maggior tutela, emerge un divario significativo a discapito dei consumatori che optano per la libera scelta”. L’avvocato Francesco Luongo, esperto di diritti dei consumatori in MDC, esprime “profonda preoccupazione su quanto dichiarato dalla Autorità. I dati evidenziano una discrepanza del 15,15% tra le due modalità di fornitura”, sottolineando le “difficoltà incontrate dai consumatori nel navigare tra le opzioni offerte dal mercato”.

MDC critica, inoltre, la decisione politica di eliminare il mercato tutelato per i non vulnerabili e sottolinea l’urgenza di un intervento normativo che faciliti il ritorno al servizio di maggior tutela per chi lo desidera, in risposta alle pratiche ostili da parte di alcune compagnie energetiche. “È imperativo che i diritti dei consumatori siano salvaguardati in questo periodo di transizione, e accogliamo con favore l’iniziativa di Arera di incoraggiare i fornitori a rendere questo processo il più accessibile possibile”.


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