Prospettive economia, l’Istat vede consumi in aumento e inflazione in discesa (Foto di Firmbee da Pixabay)

Pil in crescita, un aumento dei consumi delle famiglie nel 2023 e soprattutto nel 2024 e un “percorso di rientro dell’inflazione” sono nelle previsioni dell’Istat, che oggi ha diffuso le sue prospettive per l’economia italiana nel 2023-2024. L’Istat stima un Pil in crescita sia nel 2023 (+1,2%) sia nel 2024 (+1,1%), seppur in rallentamento rispetto al 2022.

Consumi e inflazione, le previsioni per l’economia italiana

Ci si attende che i consumi delle famiglie residenti e delle ISP (Istituzioni sociali private al servizio delle famiglie ) segnino, in linea con l’andamento dell’attività economica, un aumento nel 2023 (+0,5%), insieme a una diminuzione della propensione al risparmio. L’aumento si rafforzerà nel 2024 (+1,1%), grazie all’ulteriore riduzione dell’inflazione associata a un graduale recupero delle retribuzioni e al miglioramento del mercato del lavoro.

“Sotto l’ipotesi di normalizzazione dei prezzi delle materie prime agricole e del gas naturale nei prossimi mesi e di una stabilizzazione delle quotazioni del petrolio e del cambio, nell’anno in corso la dinamica dei prezzi è prevista in parziale decelerazione”, si legge ancora nel documento Istat.

“Il percorso di rientro dell’inflazione, favorito dalla discesa dei prezzi dei beni energetici e dalle politiche restrittive attuate dalle banche centrali, si rifletterà in una riduzione della dinamica del deflatore della spesa delle famiglie residenti sia nell’anno corrente (+5,7%) sia, in misura maggiore, nel 2024 (+2,6%)”.

Si tratta di uno scenario di previsioni, precisa l’Istituto, che si fonda su ipotesi favorevoli sul percorso di riduzione dei prezzi nei prossimi mesi e sulla attuazione del piano di investimenti pubblici programmati nel biennio.

Codacons: previsioni ottimistiche

“Le previsioni dell’Istat circa l’andamento dell’inflazione e dei consumi delle famiglie nel corso del 2023” sono per il Codacons “eccessivamente ottimistiche”, e i dati forniti dall’istituto “rischiano di essere stravolti se dopo l’estate i prezzi dell’energia sui mercati internazionali dovessero subire una repentina salita”.

«Purtroppo non possiamo condividere le stime ottimistiche dell’Istat – dice il presidente Carlo Rienzi – Solo pochi giorni fa la Banca d’Italia evidenziava come le famiglie, per sostenere i consumi a fronte dell’inflazione molto alta, stiano intaccando i risparmi, con una progressiva perdita del potere d’acquisto».

Spiega ancora Rienzi: «La crescita dei prezzi al dettaglio per settori primari come alimentari e carrello della spesa è ancora a livelli altissimi, una situazione che pesa soprattutto sulle famiglie numerose e sui nuclei con reddito più basso. Per questo è necessario accelerare il percorso di rientro dell’inflazione – il cui tasso nell’ultimo mese è sceso solo grazie al calo degli energetici – anche in considerazione del fatto che dopo l’estate, con l’avvicinarsi dei mesi freddi e la corsa all’accaparramento di gas, i prezzi dell’energia potrebbero schizzare al rialzo, con conseguenze ancora una volta devastanti sui listini al dettaglio».


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