Via libera della Camera al decreto sulle tossicodipendenze. Il disegno di legge di conversione del decreto-legge 20 marzo 2014, n. 36, disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché di impiego di medicinali meno onerosi da parte del Servizio sanitario nazionale, è stato approvato con 280 sì, 146 no e due astenuti, e ora passa all’esame del Senato.
Il decreto è stato presentato dopo che la Corte Costituzionale, lo scorso marzo, ha dichiarato incostituzionale la legge Fini-Giovanardi ripristinando dunque per il reato di traffico illecito la distinzione prevista dalla Iervolino-Vassalli tra “droghe leggere” (da 2 a 6 anni) e ”droghe pesanti” (da 8 a 20 anni).
Come informa una utile scheda di Internazionale, il decreto prevede prevede l’introduzione di nuove tabelle (cinque in totale) per la classificazione delle droghe e reintroduce la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere, abolita dalla legge Fini-Giovanardi. La I e III tabella raggruppano le droghe pesanti, la II e la IV quelle leggere. La V riguarda le droghe a uso terapeutico. Le tabelle regolano le circa 500 sostanze classificate dal 2006. La vendita di piccole quantità di droga prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni e una multa da mille a 15mila euro. L’arresto sarà possibile solo in caso di flagranza. Il reato non distingue tra droghe leggere e pesanti, spetterà al giudice decidere l’entità della pena in base alla qualità e alla quantità della sostanza e alle altre circostanze di ogni singolo caso. La riduzione della pena prevista per lo spaccio di droga permette di ricorrere alle pene alternative al carcere.


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