
Crisi climatica, chi l’ha vista? Grande assente nella campagna elettorale (foto pixabay)
Crisi climatica, chi l’ha vista? Grande assente nella campagna elettorale
La crisi climatica è la grande assente della campagna elettorale. Monitoraggio Greenpeace-Osservatorio di Pavia: viene citata in meno dello 0,5% delle dichiarazioni dei leader politici riprese dai tg
La crisi climatica è la grande assente della campagna elettorale che porta alle prossime elezioni politiche. Sono pochissime le dichiarazioni dei leader sui tg, come pure nei post Facebook, che affrontano i temi ambientali. Quelle che ci sono si concentrano soprattutto sulla crisi energetica legata alla questione del caro energia e delle bollette.
«Nonostante la siccità, le ondate di calore e gli incendi che quest’estate hanno funestato l’Italia, la crisi climatica è assente nei discorsi dei leader politici italiani, al punto che viene citata in meno dello 0,5% delle loro dichiarazioni riprese dai principali telegiornali».
È quanto evidenzia il monitoraggio sulla campagna elettorale diffuso da Greenpeace e fatto dall’Osservatorio di Pavia, istituto specializzato in ricerca sulla comunicazione. La crisi climatica non sembra interessare più di tanto i leader della campagna elettorale.
La crisi climatica in campagna elettorale
La ricerca ha monitorato le dichiarazioni dei principali leader politici nelle edizioni in prime time dei principali telegiornali generalisti e dai talk show politici trasmessi da Rai, Mediaset e La7 nel periodo fra il 21 agosto e il 4 settembre, nei primi 15 giorni di campagna elettorale. Sono stati analizzati anche gli account Facebook degli stessi leader. E i risultati dimostrano che la crisi climatica è assente dal dibattito politico.
Nei TG e nei post Facebook l’ambiente è presente in poco più del 10% delle dichiarazioni analizzate. Nei talk show analizzati, invece, le tematiche ambientali sono affrontate nell’80% delle puntate, ma spesso vengono appena citate e in gran parte si declinano come politiche economiche per affrontare la crisi energetica. Il contesto di riferimento è quello del caro energia e delle bollette mentre quasi mai si parla della crisi climatica e del suo impatto sulle persone e sull’ambiente. La crisi climatica, infatti, è citata in meno dello 0,5% delle dichiarazioni riprese dai principali telegiornali.
In linea generale, dunque, i temi ambientali sono poco presenti e si concentrano soprattutto sulla crisi energetica.
«La tematica nella quale si declina il discorso sull’ambiente è prevalentemente quella delle politiche energetiche, a traino della crisi energetica che emerge entro il frame dominante dal ‘caro gas/caro bollette’ e che si focalizza più su questioni di fattibilità (burocrazia, tempi di realizzazione e costi delle varie tipologie di impianti energetici) e molto meno sull’impatto ambientale», evidenzia il monitoraggio.
Nei TG, inoltre, le dichiarazioni rilasciate dai leader riguardo la crisi climatica sono appena il 3,8% di quelle sull’ambiente e meno dello 0,5% sul totale delle dichiarazioni. Va leggermente meglio nei talk show, dove la crisi climatica è citata nel 7,8% dei discorsi a tema ambientale, pari al 6,2% sul totale delle dichiarazioni.
Non va meglio invece su Facebook. Nei post su Facebook, dunque comunicazione autodiretta, i post a tema ambiente sono solo il 10,2%. Di questi, l’80,9% riguarda politiche energetiche, la tutela dell’ambiente copre il 7,4% mentre a pari merito (2,1%) stanno la sostenibilità, la transizione ecologica e la crisi climatica. I cambiamenti climatici coprono appena lo 0,2% di tutti i post pubblicati.

Crisi climatica e dibattito politico
Greenpeace chiede di portare la crisi climatica al centro del dibattito politico.
«Quella che si sta per concludere è un’estate che sarà tristemente ricordata per la frequenza e la violenza degli eventi climatici estremi a cui abbiamo assistito o continueremo ad assistere in Italia. Eppure, la scarsissima attenzione che, seppur con le dovute differenze, i leader riservano proattivamente alla crisi climatica, mostra come questa drammatica emergenza interessi poco molti dei leader che si candidano a guidare il Paese. È invece urgente che la nostra classe politica prenda atto che i cambiamenti climatici non portano con sé conseguenze devastanti solo dal punto di vista ambientale, ma provocano vittime, generano perdite economiche e accelerano altre crisi come quella alimentare».

La crisi energetica e le sue soluzioni
Nel dibattito sulla crisi energetica, ci sono poi soluzioni che dividono i leader, come le “false soluzioni alla crisi energetica, come i rigassificatori o il nucleare di nuova generazione”, dice Greenpeace, e altre che sembrano avere consenso, come l’esigenza di accelerare sulle rinnovabili. Ma è attenzione reale o solo propaganda green elettorale?
«Sembrerebbe che, a parole, gran parte del panorama politico italiano abbia compreso quanto sia fondamentale per il nostro futuro puntare massicciamente su una rivoluzione energetica che metta al centro forme di energia pulite e rinnovabili, come l’eolico e il solare – scrive Greenpeace – Non sappiamo però se questo trend sia dovuto a una reale convinzione o a puro greenwashing elettorale. Ma sappiamo che se il nuovo Governo non darà seguito alla prova dei fatti, oltre a non rispondere alla crisi climatica, rischieremo anche di perdere le opportunità di sviluppo che la transizione rinnovabile ci offre».

Scrive per noi

- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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