
Infezioni alimentari, Efsa: in aumento nel 2021 (fonte immagine Pixabay)
Infezioni alimentari, Efsa: in aumento nel 2021
I casi di zoonosi e infezioni alimentari aumentano nel 2021 anche se i livelli sono al di sotto degli anni pre-pandemia. In aumento però i casi di listeriosi. La salmonella è il focolaio più comune. Dossier Efsa-Ecdc
Nel 2021 sono aumentati i casi segnalati di malattie e focolai di origine animale e le infezioni alimentari rispetto all’anno precedente, ma i livelli sono al di sotto di quelli degli anni che precedono la pandemia. È quanto emerge dall’ultimo rapporto annuale sulle zoonosi «One Health» dell’UE pubblicato dall’Efsa e dall’Ecdc, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

Infezioni alimentari e zoonosi nel 2021
Il calo generale di zoonosi e focolai segnalati rispetto al pre-pandemia è collegato probabilmente alle misure di controllo del Covid ancora in vigore del 2021. Fanno eccezione, spiega l’Efsa, i casi di yersiniosi e quelli di focolai di listeriosi di origine alimentare, che hanno superato i livelli pre-pandemia.
La Salmonella è responsabile della maggior parte dei focolai di origine alimentare, il 19,3 % del totale – nei focolai alimentari ci sono almeno due persone che contraggono la stessa malattia dallo stesso cibo contaminato. Le fonti più comuni di focolai di salmonellosi sono state uova, ovoprodotti e «alimenti misti», ossia pasti composti da vari ingredienti.
L’Efsa rileva invece che “il numero di focolai causati da Listeria monocytogenes (23) è stato il più alto mai registrato, un incremento possibilmente riconducibile a un maggiore ricorso alle tecniche di sequenziamento dell’intero genoma, che permettono una migliore individuazione e definizione dei focolai da parte degli esperti scientifici”.
I casi di malattie zoonotiche (che si trasmettono dagli animali agli esseri umani) non sono necessariamente collegati a focolai. Fra queste la campilobatteriosi rimane la zoonosi più frequente ed è in aumento, si arriva a 127 840 casi segnalati rispetto ai 120 946 del 2020. Le fonti più comuni sono la carne di pollo e tacchino. Al secondo posto si attesta la salmonellosi, che ha colpito 60 050 persone rispetto alle 52 702 del 2020. Seguono, tra le malattie zoonotiche comunemente segnalate, la yersiniosi (6 789 casi), le infezioni da E. coli produttore della tossina Shiga (6 084) e la listeriosi (2 183).

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