Telemarketing, da oggi attivo il nuovo registro delle opposizioni (foto: pixabay)

È attivo da oggi il nuovo Registro delle opposizioni, esteso a tutti i numeri telefonici nazionali, fissi e cellulari, che permette al cittadini di opporsi alle chiamate di telemarketing indesiderato. L’iscrizione annulla anche i consensi rilasciati in precedenza, tranne quelli con i gestori delle utenze e quelli che saranno autorizzati dopo l’iscrizione. Con il nuovo servizio l’operatore deve consultare il registro mensilmente e comunque prima di svolgere le campagne pubblicitarie al telefono. L’opposizione può riferirsi anche alla pubblicità cartacea.

Ma sarà un freno efficace contro le chiamate indesiderate? Qualche dubbio già è stato chiaramente espresso, legato all’attività dei call center esteri e a tutto il mondo del sommerso. A questo si aggiunge il meccanismo stesso dell’iscrizione, e questo non è una novità: bisogna attivamente iscriversi, per non ricevere chiamate indesiderate, e questo taglia fuori chi appunto non si iscrive perché poco informato o poco digitale.

Codacons: rimane il problema dei call center all’estero

Le associazioni dei consumatori, che sul tema sono attive da anni, promettono comunque battaglia.

«A partire da oggi ci mettiamo a disposizione degli utenti che intendano denunciare abusi e violazioni sul fronte del telemarketing – spiega il presidente Codacons Gianluca di Ascenzo – Raccoglieremo le segnalazioni dei consumatori che, nonostante l’iscrizione al registro, dovessero continuare a ricevere telefonate moleste, e provvederemo a presentare denunce alle autorità competenti».

L’associazione ricorda che la normativa prevede multe salate contro i trasgressori, con multe fino a 20 milioni di euro per gli operatori, mentre per le imprese sono previste sanzioni fino al 4 % del fatturato totale annuo.

«Nonostante l’effetto deterrente delle sanzioni, resta purtroppo il problema dei call center ubicati all’estero e degli operatori illegali che rischiano di vanificare del tutto i benefici del nuovo Registro, continuando a tartassare di telefonate commerciali gli utenti», conclude Di Ascenzo.

 

 

 

Consumerismo: le chiamate si ridurranno solo del 20%

Secondo Consumerismo no profit le chiamate promozionali si ridurranno – l’associazione stima del 20% – ma comunque continueranno.

«Il meccanismo di “opt-in” che prevede siano i consumatori ad attivarsi per non ricevere telefonate commerciali rallenterà inevitabilmente la diffusione del nuovo Registro soprattutto per la fascia di cittadini meno digitali, consentendo agli operatori di telemarketing di agire ancora e a lungo nei loro affari – dice il presidente Luigi Gabriele – In base alle nostre stime, il nuovo registro ridurrà il fenomeno delle telefonate selvagge solo del 20%. Ogni 10 telefonate ricevute dagli utenti, 8,5 arrivano da call center esteri o operatori non iscritti al Roc, soggetti che non sono tenuti a rispettare le nuove disposizioni in materia di telemarketing».

UNC: il registro arriva dopo 1544 giorni

Certo è che il registro arriva dopo una battaglia lunghissima. A ricordare lo “storico” è il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona.

«Finalmente, anche se con 10 ore di ritardo, è stato attivato il nuovo Registro delle opposizioni – dice Dona – Dopo la bellezza di 1544 giorni da quando era previsto, o se preferite 4 anni e 83 giorni da quando doveva diventare operativo secondo la Legge n. 5 dell’11 gennaio 2018, cioè 90 giorni dall’entrata in vigore della norma avvenuta il 4 febbraio 2018, abbiamo la possibilità di cancellare i vecchi consensi dati in passato e di iscrivere i cellulari al nuovo Registro delle opposizioni!”».

Fra petizioni e raccolta di firme, la battaglia però non è affatto conclusa. Prosegue Dona: «Intanto vigileremo sul buon funzionamento del Registro, ma poi vanno previsti dal legislatore indennizzi automatici per i consumatori che ricevono telefonate moleste nonostante siano iscritti al nuovo Registro delle opposizioni. Solo così ci sarà un incentivo a segnalare i call center irrispettosi delle regole e il quadro sanzionatorio favorirà comportamenti virtuosi».

Dall’UNC arrivano poi anche alcuni consigli su come tutelari. Iscrivendosi al nuovo registro delle opposizioni, certamente, ma anche facendo attenzione alle chiamate indesiderate che arrivano e a quello si dice durante una telefonata di telemarketing. L’associazione è netta: in molti casi, meglio attaccare il telefono senza parlare.

I consigli dell’UNC contro il telemarketing selvaggio

Iscrivetevi subito al nuovo registro (RPO). Tre le novità rispetto al vecchio Registro: consente l’iscrizione dei cellulari, dei fissi non presenti negli elenchi pubblici e soprattutto permetterà di azzerare tutti i vecchi consensi dati in passato. Probabile che alcuni continueranno a chiamarvi, ma molto meno di prima. Inoltre ora potrete denunciarli.

Per iscrivervi potete compilare il modulo elettronico sul sito del RPO www.registrodelleopposizioni.it, oppure telefonare al numero verde 800 957 766 per le utenze fisse e allo 06-42986411 per i cellulari o inviando un apposito modulo PDF editabile tramite mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it

Dopo l’iscrizione è possibile ricevere solo chiamate autorizzate nell’ambito di rapporti contrattuali in essere o cessati da non più di 30 giorni, aventi ad oggetto la fornitura di beni e servizi. Sono iscritte automaticamente al nuovo Registro le numerazioni che erano già presenti nel vecchio Registro e le utenze fisse non pubblicate negli elenchi telefonici, ma se si vogliono cancellare i vecchi consensi dati bisogna iscriversi nuovamente, annullandoli attraverso la funzione “Rinnovo iscrizione”.

Non date più il vostro consenso al trattamento dei dati (quando ad esempio aderite ad un programma fedeltà o nel firmare un contratto) senza aver letto cosa state firmando. Sappiate che comunque potrete sempre rimediare iscrivendovi nuovamente al Registro. Anche se si è già iscritti, infatti, si può puoi utilizzare la funzione “Rinnovo iscrizione” per annullare nuovamente tutti i consensi dati.

Firmate d’ora in poi solo il consenso obbligatorio, quello cioè necessario per fruire del servizio che vi interessa, evitando accuratamente di mettere altre firme (o flaggare caselle) per fini commerciali o per la cessione di dati a terzi che non possono essere in alcun caso obbligatori.

Se quando alzate la cornetta, non sentite parlare (chiamate mute), riattaccate. Si tratta, solitamente, di un call center (la chiamata è effettuata da sistemi automatizzati e solo dopo che avete risposto viene passata all’operatore, sempre che ce ne sia uno libero). Nel dubbio, quindi, riattaccate.

Nel momento in cui all’altro capo del telefono è palese che si tratti di un call center, per verificarne la serietà è bene fare attenzione a come si presenta. L’operatore deve specificare da dove chiama (Italia, Europa, Extra EU), deve presentarsi e dire per chi lavora.

Se vi chiamano al telefono per vendervi qualcosa, riattaccate il telefono senza nemmeno salutare. Rispondere educatamente alle domande dell’operatore è rischioso. Potreste ritrovarvi abbonato vostro malgrado. Mai accettare l’attivazione di un contratto al telefono, anche se vi sembra conveniente e l’operatore non intende ingannarvi. Non è possibile, infatti, che in così breve tempo possano illustrarvi l’offerta in modo esaustivo. Se volete cambiare fornitore, insomma, è meglio contattarlo che farsi contattare! Anche se il contratto che vi viene offerto al telefono è effettivamente migliore di quello che avete attualmente, è assai probabile che, cercando, se ne trovi uno ancora più conveniente. Per luce e gas, ad esempio, è bene andare sul Portale offerte di Arera. Potrete così confrontare tutte le offerte disponibili.

Mai dare i vostri dati al telefono. Mai dare, ad esempio, il vostro codice fiscale o ancor peggio i dati bancari, oppure il Pod della luce o il Pdr del gas che trovate sulla fattura. Se vi hanno detto che sono i vostri gestori, ma vi chiedono il Pod e Pdr, vi stanno truffando. I vostri venditori questi dati li sanno già e non hanno alcun bisogno di chiederveli.

Mai dire “Si” al telefono, perché potrebbero tagliare la registrazione della telefonata e far risultare che avete voluto accettare il contratto.

Tutela dei diritti. E’ nostro diritto sapere dove è stato reperito il nostro numero (cioè il soggetto a cui abbiamo ceduto i dati per usi pubblicitari). L’operatore del call center deve rispondere adeguatamente e se gli viene chiesto di cancellarci, lo deve fare. Il nostro consenso può essere revocato esercitando il diritto di opposizione e presentando un’istanza al titolare del trattamento dei dati, chiedendo di essere cancellati, oppure iscrivendosi al nuovo Registro. Se non cancellano i vostri dati potete fare una segnalazione al Garante della Privacy. Se vi siete iscritti al nuovo Registro delle opposizioni e vi chiamano lo stesso, potete, se volete, interrompere il discorsetto dell’operatore e chiedere il nome della società per conto della quale vi sta chiamando e il prodotto che intende vendervi. Poi, dopo aver fatto presente che siete iscritti al Registro delle opposizioni e che quindi non potevano chiamarvi, fare una segnalazione al Garante della privacy compilando l’apposito modulo dove è utile indicare 5 cose: giorno e ora della chiamata, numero del chiamante se non anonimo, società che ha effettuato la chiamata, prodotto offerto con la telefonata.


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