Ambiente in Costituzione, i commenti: “Un fatto storico”
Tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi entrano nella Costituzione. Per le associazioni dell’ambientalismo, di tutela degli animali e dello sviluppo sostenibile è un fatto storico
L’ambiente entra nella Costituzione. Un fatto storico, atteso da tempo, che rafforza il principio della sostenibilità. Dalle associazioni ambientaliste e di tutela degli animali arriva il grande apprezzamento per l’approvazione della legge costituzionale che fa entrare la tutela dell’ambiente nella Costituzione.
Il Parlamento ha approvato ieri la proposta di legge di riforma costituzionale che introduce tra i principi fondamentali della nostra carta Costituzionale la tutela dell’ambiente e della biodiversità, anche nell’interesse delle future generazioni. La modifica stabilisce inoltre che nessuna iniziativa economica può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute e all’ambiente. Vengono così modificati gli articoli 9 e 41 della Carta.
WWF: è un fatto storico
La votazione sulla riforma, dice il WWF, deve essere il presupposto di un intervento organico per adeguare strumenti normativi vigenti a tutela della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali.
«Il voto di oggi (ieri,ndr) rappresenta un fatto storico. Finalmente la tutela dell’ambiente diventa un principio fondamentale della Repubblica a cui la legislazione futura si dovrà ispirare e a cui la legislazione passata si dovrà adeguare».
Queste le parole di Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia. «Questa modifica costituzionale è un primo importantissimo passo che armonizza il nostro sistema con i principi formulati a livello europeo e internazionale e fatti propri dalla giurisprudenza costituzionale, di legittimità e di merito. Per dare concretezza a questi passaggi è ora necessario definire un sistema normativo organico e innovativo a tutela della natura d’Italia. Il nuovo assetto costituzionale rafforza significativamente il principio della sostenibilità, sin qui trattato solo in termini di dottrina e giurisprudenza, e crea il presupposto per aumentare il livello di salvaguardia del capitale naturale che costituisce la base insostituibile di tutte le nostre attività anche economiche».
Animali, primi tentativi 24 anni fa
I primi tentativi di far riconoscere gli animali in Costituzione risalgono al 1998, ricorda la Lav. Sono passati 24 anni dalla prima proposta presentata per far inserire la tutela degli animali in Costituzione, e che ha aperto la strada al riconoscimento attuale, una grande conquista di civiltà per la Lav.
«Questa riforma colma un vuoto inaccettabile nella Carta fondamentale del nostro Stato – dice il presidente Lav Gianluca Felicetti – non vogliamo considerarla un punto di arrivo ma di partenza, anzi di ripartenza. Con più slancio e forza. Per ottenere più facilmente e prima, tutela e rispetto degli animali nelle prossime Leggi così come nelle sentenze dei Tribunali. Perché così tutta l’Italia civile, del volontariato, avrà per gli animali ancora più voce in capitolo».
È un passaggio che con l’inserimento degli animali in Costituzione (l’Italia è il quinto paese al mondo a farlo, dice la Lav) riconosce una sensibilità sempre più diffusa fra gli italiani. E rappresenta “una pietra miliare, e uno strumento concreto, per progredire nella loro effettiva tutela, a livello legislativo e giurisdizionale”.
Legambiente: bellissima e storica notizia
Il via libera all’inserimento nella Costituzione della tutela di ambiente, biodiversità ed ecosistemi «rappresenta una bellissima e storica notizia per il nostro Paese – dice anche Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente – Stiamo parlando di un tema cruciale legato al nostro Pianeta, al centro delle politiche mondiali, europee e delle mobilitazioni dei giovani, che non poteva mancare tra i principi fondamentali della nostra bellissima Costituzione. Ora l’auspicio è che il nostro Paese passi anche dalle parole ai fatti affrontando con più decisione e concretezza i grandi temi ambientali, a partire dalla lotta alla crisi climatica e dalla diffusione degli impianti a fonti rinnovabili, e i tanti problemi irrisolti con interventi, riforme – come l’introduzione dei delitti contro la flora e la fauna che ancora manca all’appello – e azioni che vadano nella direzione della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della giusta transizione ecologica ed energetica».
Verso lo sviluppo sostenibile
Grande è la soddisfazione anche dell’Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, che da subito ha avviato un dialogo trasversale con le forze politiche affinché il concetto di sviluppo sostenibile venisse incluso nella Costituzione Italiana.
Per i presidenti dell’ASviS Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini la riforma rappresenta «un cambiamento fondamentale, un passo in avanti con cui il Paese ha superato un traguardo fondamentale e si incammina in modo ancora più diretto verso l’orizzonte della sostenibilità indicato dall’Agenda 2030. La tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi sono da oggi dei diritti costituzionali, dei principi chiave con cui si garantisce il benessere per i cittadini di oggi e per le future generazioni».