La carbonara ai tempi del sovranismo alimentare (Foto di shuichin da Pixabay)

La mia coscienza di italica romana donna vorrebbe mettere su la pentola da subito, anche a metà mattina. Tradizionale, semplice quanto golosa: guanciale, uova, pecorino romano, pepe nero e stop. La carbonara. Semplicemente perché è buona. Ma in epoca di sovranismo alimentare e difesa della sacra patria dall’assalto del nuovo nemico, scovato nella contaminazione in cucina e nella ricerca scientifica e alimentare, verrebbe proprio voglia di festeggiare questo #CarbonaraDay facendo l’opposto di quanto impone la tradizione culinaria, che qualcuno vorrebbe ergere a simbolo di un’identità culturale e nazionale (ohinoi) fondata sul sacro mito patria-famiglia-ragù alla bolognese.

La “diversamente carbonara”

Verrebbe insomma voglia di usare la cucina per fare l’esatto contrario del messaggio agroalimentar-nazionalistico ormai mainstream. In poche parole: contaminare.

Mettere i pistacchi nella carbonara (anche se questi pistacchi stanno ormai ovunque, neanche l’Italia fosse una prateria coltivata a pistacchio), la panna sul guanciale – anzi no, sullo speck – il formaggio svizzero al posto del pecorino romano e una spruzzata di paprika piccante al posto del pepe. E perché no, condire la pasta con zucchine e funghi. Fare la diversamente carbonara, metterci sopra i pomodorini pachino o lo zenzero, o tutti e due insieme.

Verrebbe voglia di impiattare una vegetalCarbonara con crema di zucchine e melanzane, spaghetti di soia e tofu, o una fishCarbonara fatta con sushi (pare che gli italiani ne siano golosi, nazionalisti ingrati) ed emulsione di gamberi vaporizzati. Tanto per vedere l’effetto che fa. E per consolarsi del fatto che la cucina sia diventata arma, simbolo e mitologia per la costruzione di un’identità tradizionale atavica e immutabile che fonda le sue radici nel passato che fu – quello nel quale, ovviamente, non c’erano né pomodori né caffè, né cacao, né patate, né kiwi né mille altri ingredienti che la cucina naturalmente mescola, unisce e contamina anche sui nostri fornelli made in Italy.

Evviva dunque la #CarbonaraDay oggi, domani e anche nel futuro. Senza grilli, lo promettiamo. E senza guanciale derivante da carne coltivata, altrimenti ci vengono a multare.


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Scrive per noi

Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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