
A novembre l'inflazione corre al 3,7%. I Consumatori stimano ripercussioni per oltre mille euro a famiglia
A novembre l’inflazione corre al 3,7%. Per i Consumatori sarà un massacro
A novembre l’inflazione corre al 3,7%. L’Istat rivede leggermente al ribasso le stime ma si tratta comunque di valori che non si vedevano dal 2008. I Consumatori temono una Caporetto dei consumi e ripercussioni per oltre 1000 euro in più famiglia. Preoccupano le previsioni per il 2022
A novembre l’inflazione corre al 3,7% su base annuale. L’Istat rivede leggermente al ribasso le stime dell’inflazione ma i dati definitivi di novembre 2021 confermano comunque che l’inflazione corre, e con essa il carrello della spesa, e si porta su livelli che non si vedevano da anni.
A novembre l’inflazione aumenta dello 0,6% su base mensile e del 3,7% su base annua (da +3% del mese precedente). La stima preliminare dell’Istat era +3,8%.
Per le associazioni dei consumatori è comunque un dato drammatico: un “massacro”, una “Caporetto per i consumi”. Le ripercussioni per le famiglie peseranno per oltre mille euro in più l’anno.
Inflazione, i dati Istat
«A novembre, l’inflazione accelera nuovamente, portandosi a un livello che non si registrava da settembre 2008 (quando fu +3,8%) e continuando a essere sostenuta soprattutto dalla crescita dei prezzi dei Beni energetici, con l’accelerazione della componente non regolamentata che segue quella della componente regolamentata registrata a ottobre – commenta l’Istat – Le tensioni inflazionistiche, seppur in misura contenuta, si diffondono anche ad altri comparti merceologici, in particolare i Beni alimentari e i Servizi relativi ai trasporti, e l’inflazione di fondo sale a livelli che non si vedevano da maggio 2013».
L’accelerazione su base annua dell’inflazione è ancora una volta dovuta, in gran parte, ai prezzi dei Beni energetici (da +24,9% di ottobre a +30,7%) e, in particolare, a quelli della componente non regolamentata (da +15,0% a +24,3%), mentre la componente regolamentata rallenta un po’ la crescita, che comunque rimane alta (da +42,3% a +41,8%).
Accelerano rispetto a ottobre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari sia lavorati (da +1,0% a +1,4%) sia non lavorati (da +0,8% a +1,5%) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +3,6%), mentre i prezzi dei Beni durevoli rallentano (da +0,9% a +0,4%).
Su base annua, spiega l’Istat, accelerano sia i prezzi dei beni (da +4,2% a +5,1%) sia quelli dei servizi (da +1,3% a +1,7%).
Aumenta anche il carrello della spesa. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da +1,0% a +1,2%. Quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +3,1% a +3,7%.

Codacons: un massacro per le famiglie
Per il Codacons il peso dell’inflazione al 3,7% significa un “massacro” per le famiglie pari a 1137 euro in più l’anno.
«Si tratta del tasso di inflazione più alto degli ultimi 13 anni, un andamento al rialzo che avrà pesanti effetti sui consumi delle famiglie – dice il presidente Carlo Rienzi – Il forte incremento dei listini al dettaglio avrà conseguenze negative sulla spesa di Natale, riducendo gli acquisti delle famiglie legati alla festività».
UNC: rischio Caporetto per i consumi
Di rischio Caporetto per i consumi e Natale in bianco parla l’Unione Nazionale Consumatori.
«Anche se il dato definitivo è leggermente migliorato, si tratta comunque di una stangata che rallenterà la ripresa in corso e che rischia di diventare una Caporetto per i consumi», dice il presidente UNC Massimiliano Dona.
«A fare da traino all’inflazione i rialzi dei prezzi i beni energetici, ossia luce, gas e carburanti, senza i quali l’indice scenderebbe dal 3,7% all’1,3%. Ecco perché il Governo, invece di continuare con il balletto delle cifre su quanto intende stanziare per bloccare i prossimi aumenti di luce e gas, prima 1 miliardo, poi 2, poi 2,8, ieri 3,8, oggi Draghi dice che sono pronti ad aggiungere altre risorse, dovrebbe bloccare i rincari, senza se e senza ma», dice Dona.
Le ripercussioni sono calcolate in oltre 1000 euro l’anno a famiglia. Secondo UNC, per una coppia con due figli questo livello di inflazione significa un aumento del costo della vita di 1312 euro su base annua, 524 solo per abitazione, acqua ed elettricità e 567 euro per i trasporti. Per una coppia con un figlio, la maggior spesa annua è pari a 1215 euro, dei quali 526 per l’abitazione e 494 per i trasporti.

Assoutenti: con inflazione e caro bollette spesa cala dell’11%
Fra bollette in rialzo e inflazione in aumento, la spesa delle famiglie potrebbe diminuire dell’11% rispetto al periodo pre-pandemia.
Secondo Assoutenti «il combinato bollette-inflazione potrebbe avere un costo totale per l’economia italiana di circa 100 miliardi di euro nel 2022 in termini di minori consumi delle famiglie».
Le famiglie, ricorda l’associazione, sono assediate dall’aumento dei prezzi e minacciata dai rincari delle bollette di luce e gas, anche per il prossimo anno.
«Una vera e propria guerra – dice il presidente Assoutenti Furio Truzzi – che lascerà sul campo un massacro sul fronte dei consumi: la perdita del potere d’acquisto dei cittadini causata dalla fiammata dell’inflazione e da bollette sempre più salate impoverirà ulteriormente una consistente fetta di popolazione costringendola a tagliare la spesa nei settori non primari per riuscire ad arrivare a fine mese, con immensi danni per il commercio e per l’economia nazionale».
Secondo Assoutenti, nel caso in cui l’inflazione si mantenesse sopra il 3% nel corso dei primi 6 mesi del 2022 e qualora il Governo non riuscisse a sterilizzare gli aumenti di luce e gas nel corso del nuovo anno, i consumi degli italiani potrebbero subire un calo complessivo di circa 100 miliardi di euro (sugli oltre 900 miliardi di euro di consumi totali annui delle famiglie in Italia), con una riduzione rispetto al periodo pre-pandemia di circa il -11% e una contrazione di spesa pari in media a -3.850 euro a famiglia.
Federconsumatori: aggravio di 1100 euro a famiglia
Secondo Federconsumatori gli aumenti peseranno su ogni famiglia per +1.102 euro l’anno. Solo su energia elettrica, gas, carburanti e alimentari, saranno ricadute per oltre 550 euro l’anno.
La spinta al rialzo dei prezzi «non potrà che influire negativamente sui consumi natalizi: quest’anno per i regali di Natale una famiglia spenderà mediamente 119,20 euro, con un calo del -2,2% rispetto al 2020. Paiono ottimistiche – dice Federconsumatori – le stime diffuse in questi giorni che parlano di spese di circa 300 euro a famiglia per i regali: sicuramente non prendono in considerazione anche le famiglie che si trovano in situazione di maggiore difficoltà, precarietà e incertezza, a causa degli aumenti oltre che della pandemia».
«In tale contesto appare urgente e necessario un maggior impegno del Governo nell’arginare il disagio economico e l’avanzare della povertà, anche quella energetica – dice Michele Carrus, presidente Federconsumatori – Purtroppo la manovra finanziaria per il 2022 finora delineata non fa abbastanza in questa direzione. Per questo sosteniamo lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL per domani, per rivendicare maggiore attenzione nei confronti delle fasce di reddito medio-basse che più hanno pagato e pagano le dure conseguenze dell’attuale crisi».

Scrive per noi

- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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