Aspartame, IARC lo dichiara “possibile cancerogeno”. Ma la dose giornaliera rimane invariata (Foto Marta Dzedyshko per Pexels)

L’aspartame è “possibile cancerogeno” per gli esseri umani, ma il livello di assunzione giornaliera accettabile rimane invariato. Come da anticipazioni, è arrivata dall’Organizzazione mondiale della sanità la nuova valutazione dell’aspartame, dolcificante artificiale ampiamente usato come additivo alimentare, classificato come “possibile cancerogeno per gli esseri umani” ma con la riaffermazione del livello di assunzione considerato accettabile. L’aspartame è stato inserito nel gruppo 2B dello IARC.

Aspartame, la classificazione di rischio

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) e il Comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari dell’Organizzazione mondiale della sanità-OMS e dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura-FAO ( JECFA) hanno dichiarato l’aspartame “possibile cancerogeno” per gli esseri umani. Si tratta dunque di due organismi dell’OMS e di due valutazioni.

“Citando “prove limitate” di cancerogenicità nell’uomo, l’IARC ha classificato l’aspartame come possibilmente cancerogeno per l’uomo (IARC Gruppo 2B) e il JECFA ha riaffermato l’assunzione giornaliera accettabile di 40 mg/kg di peso corporeo”, informa l’Organizzazione mondiale della Sanità.

L’aspartame è un dolcificante artificiale ampiamente utilizzato in vari alimenti e bevande dagli anni ’80. Si trova in bevande dietetiche, gomme da masticare, gelatina, gelati, latticini come yogurt, cereali per la colazione, dentifrici e farmaci come le pastiglie per la tosse.

«Il cancro è una delle principali cause di morte a livello globale. Ogni anno, 1 persona su 6 muore di cancro. La scienza è in continua espansione per valutare i possibili fattori scatenanti o facilitanti del cancro, nella speranza di ridurre questi numeri e il bilancio umano – ha affermato il dott. Francesco Branca, direttore del Dipartimento di nutrizione e sicurezza alimentare dell’OMS – Le valutazioni dell’aspartame hanno indicato che, sebbene la sicurezza non sia una preoccupazione importante alle dosi comunemente utilizzate, sono stati descritti potenziali effetti che devono essere studiati da ulteriori e migliori studi».

 

Aspartame, sarà dichiarato “possibile cancerogeno”? (Fonte foto Pixabay)

 

La classificazione e la dose giornaliera accettabile

I rischi associati al consumo di aspartame sono stati analizzati dai due organismi con revisioni indipendenti ma complementari. Lo IARC, citando “evidenze limitate”, ha classificato l’aspartame come possibilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2B) sulla base di “prove limitate per il cancro nell’uomo (in particolare, per il carcinoma epatocellulare, che è un tipo di cancro al fegato)” e di “prove limitate per il cancro negli animali da esperimento e prove limitate relative ai possibili meccanismi per causare il cancro”.

Il JECFA da parte sua ha concluso che i dati valutati non indicavano motivi sufficienti per modificare la dose giornaliera accettabile (DGA) precedentemente stabilita, che va da zero a  40 mg di aspartame per kg di peso corporeo.

Il comitato – informa la nota dell’OMS – ha quindi ribadito che è sicuro per una persona consumare entro questo limite al giorno. Ad esempio, con una lattina di bibita dietetica contenente 200 o 300 mg di aspartame, un adulto del peso di 70 kg dovrebbe consumare più di 9-14 lattine al giorno per superare l’assunzione giornaliera accettabile” senza assunzione da altre fonti alimentari.

Qualche preoccupazione c’è per i bambini che però dovrebbero consumare 4-5 lattine al giorno per arrivare a quella soglia.

Aspartame nel gruppo 2B

La classificazione delle sostanze nel gruppo 2B “è generalmente utilizzata quando vi sono prove limitate, ma non convincenti, di cancro negli esseri umani o prove convincenti di cancro negli animali da esperimento, ma non entrambi”, spiega ancora l’OMS.

La classificazione di rischio dello IARC è su quattro gruppi. Nel gruppo 1 ci sono le sostanze “cancerogene per gli esseri umani”: vi rientrano tabacco, radiazioni solari, consumo di bevande alcoliche. Il gruppo 2A è quello dei “probabili cancerogeni” (come DDT e carne rossa). Nel gruppo 2B rientrano le sostanze “possibili cancerogene” per gli esseri umani – per le quali i risultati delle ricerche sono limitati negli esseri umani e meno che sufficienti negli animali.

È una classificazione che non indica il livello di rischio associato all’esposizione: la classifica esprime quanto si è sicuri che una sostanza sia cancerogena. E quindi dipende anche dalla conoscenza che può essere sviluppata da nuovi studi.

Dall’OMS arriva insomma una valutazione che consiglia, per ora, un consumo moderato. Ha detto Francesco Branca, direttore del Dipartimento per la nutrizione e la sicurezza alimentare dell’OMS: «Non stiamo consigliando alle aziende di ritirare i loro prodotti né stiamo dicendo alle persone di interrompere il consumo e basta, stiamo solo consigliando un minimo di moderazione». (Fonte: Il Post).


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